Domenica 17 ottobre 2017 al Monte Monna
La mail definitiva e incoraggiante di Bruno arriva venerdì: si va, il tempo si riprende…….io lo guardo questo cielo…….bah……..e mi convinco a partire solo perchè è lui che lo dice. All’Osservatorio la mattina è nuvoloso e c’è un vento freddo niente male…….ma Bruno arriva sorridente e fiducioso anche se, mentre ci saluta, controlla se siamo ben coperti e se abbiamo gli scarponi……..
All’inizio il sentiero è una bella strada comoda che s’inoltra in una faggeta. E’ bella e ombrosa ma…….vabbè che Bruno ha avuto pietà di noi e ci ha promesso un dislivello che non ci ridurrà carponi ………ma qui si esagera…….e infatti arriviamo ad un bivio dove ci raduna tutti e annuncia “da qui si fa sul serio” con una espressione piuttosto eloquente…….mentre io capisco che il dislivello è aumentato di almeno duecento metri………..Il sentiero sale “ripidamente” (come, in verità, Bruno ci aveva scritto…) e nella prima parte è ancora dentro la faggeta piena di colori : le foglie sugli alberi sono ancora verdi, a terra c’è un bel tappeto dai toni del marrone, dell’arancione e del rossastro e tanti ciclamini rosa. Camminare non è proprio agevole il fondo del terreno è scivoloso e il sentiero non è ben segnato. Però, intanto, è arrivato il sole e l’aria si è scaldata.
Ai margini del bosco Luciano, Flavio ed Emma si fermano a mangiare seduti su un bel sassone soleggiato. Noi invece continuiamo a salire pregustando già il piacere della cresta e della cima. Ed è proprio una bellezza. La cresta è ventosa e soleggiata, il panorama è da una parte verdeggiante e boscoso e dall’altra roccioso e aspro. Siamo praticamente in faccia a Campo Catino col suo orribile albergone e gli impianti di risalita. Finalmente siamo in cima. Ci raduniamo dalla parte protetta dal vento e Bruno ci regala una simpatica imitazione degli steward . Ci stringe la mano a tutti e ci ringrazia per la fiducia accordatagli e ci dice che spera che torneremo a volare con lui…beh…..in effetti….lui in alto ci porta!!
Ricominciamo a scendere tutti insieme e poi ci distanziamo. Forse un po’ troppo. E così ci perdiamo di vista. E io, Paola, Marina e Caterina ci perdiamo pure il sentiero giusto. Abbiamo fatto già una certa fatica a tenerlo ma, com’è come non è, ne imbocchiamo proprio un altro, ben segnato devo dire, ragion per cui lo seguiamo senza dubbi. E scendiamo, rassicurate dalle indicazioni. Io e Paola ad un certo punto – però – cominciamo a dubitare : ci stiamo mettendo troppo, è tardi…..Lo stop arriva bruscamente. La strada punta dritta su una radura dove ci sono cavalli che bevono in una vasca da bagno arrugginita (niente fontanile Marina………inutile infiocchettare il pasticcio….). E lì siamo tutte d’accordo: siamo fuori strada. Io cerco intorno una indicazione (della serie “va avanti tu che a noi ce viè da ride…) e nel frattempo arriva un signore in pandino 4X4 che ridacchiando ci dice che dobbiamo tornare indietro e seguire la strada……..acc………è tutta in salita….Risalendo troviamo il primo bivio e, soprattutto, il secondo , quello del sentiero giusto, e capiamo come è andata. Intanto anche il telefono di Caterina prende e così chiamiamo Bruno. La prima parte della telefonata è nebulosa : “dove siete? Siamo tutte insieme, siamo davanti al masso con scritta Colle Panunzio….non te lo ricordi?! Il sole?! No non ce l’ho davanti, ce l’ho alle spalle!!” A questo punto io e Paola cominciamo a ridere…Caterina parlando ha dato le spalle al sole! Comunque hanno capito dove siamo , possiamo continuare a salire e troveremo Bruno per strada…….quando ci raggiunge ci spiega che abbiamo imboccato un sentiero che scendeva fino a quattrocento metri sotto il nostro punto di partenza e che, oltre a complicarsi andando avanti sarebbe finito nel nulla……insomma dobbiamo pure esser contente!!!
Arriviamo all’Osservatorio e li troviamo lì. Ci hanno aspettato tutti. Ne approfitto per osservarli. Non parlano fra di loro e sono schierati proprio come un comitato di accoglienza. Ci guardano arrivare con sguardi e espressioni diverse. Una bella faccia sorridente da “che bellezza siete arrivate!!”. Una faccia con un sorriso affettuoso e bonario da “meno male ci siete tutte e state bene”. Una faccia tranquilla e serena da “bene, ce l’avete fatta…in montagna queste cose possono succedere”. Una faccia timorosa da “Se sono arrabbiate hanno ragione……”. Una faccia sorniona da “bene, è finita…………però, pure noi, dovevamo stare più attenti”…E adesso……..riconoscetevi!!!
Rossella