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La campanella ha suonato anche per Arcoiris

Redazione

lbaldini

sabato 12 settembre – E –  Colle Colubrica (1707) da Collelongo per il sentiero Frassati.

La campanella ha suonato anche per Arcoiris.

Con 2 giorni di anticipo, rispetto al calendario scolastico, sono tornate le escursioni fuori città anche per noi. Nel pieno rispetto delle norme anti Covid, distanziamento, uso dei DPI, autocertificazioni, ci siamo ritrovati, a distanza di 209 (duecentonove !!!) giorni dall’ultimo trek non urbano, e cioè  la passeggiata a Castelporziano del 16 febbraio, in un bel gruppo di 13 persone, a riassaporare il piacere del camminare, del respirare a pieni polmoni l’aria non inquinata della città, a deliziare i nostri sensi, vista, udito, olfatto dei colori, dei suoni, dei profumi di una passeggiata tra boschi e cime.

L’itinerario, scelto come sempre con attenzione da Bruno e Alessandra, è intitolato al Beato Pier Giorgio Frassati ( 1901 – 1925 ), giovane di buona famiglia della ricca borghesia piemontese (il padre fu fondatore e primo direttore del giornale La Stampa)  ritenuto, ancorchè laico, a pieno titolo, una delle figure importanti del gruppo dei cosiddetti Santi Sociali, che nella Torino degli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo dedicarono le loro vite al servizio dei poveri, dei diseredati, delle classi più in difficoltà con opere di assistenza sociale e educative. Ma Frassati è  stato anche un grandissimo appassionato di montagna e proprio attraverso l’amore per l’escursionismo coltivava e trasmetteva la sua fede, unitamente all’attività nei gruppi dell’Azione Cattolica della FUCI e del Partito Popolare di Luigi Sturzo, ponendosi pertanto anche in netto contrasto con il regime fascista. 

A partire dagli anni 90 , tramite il CAI , è stata realizzata, in tutta Italia  una rete di sentieri , dedicata appunto alla figura di questo giovane carismatico, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1990.

Dopo esserci radunati, con il canonico ritardo accademico di mezz’ora (forse anche qualche cosa in più…. ), in una delle piazzette del bel paese di Collelongo, ci spostiamo al punto di avvio del sentiero.

Un bel sentiero, largo, comodo, tranquillo, che rende agevoli sia le consuete chiacchierate, sia i riflessivi silenzi di chi preferisce accompagnarsi con i propri pensieri. Il fitto bosco mitiga il caldo decisamente estivo e l’elevato tasso di umidità. Si sale con dolcezza, senza particolare affanno o difficoltà, fino ad arrivare al valico di Sant’Elia (1500 mt circa), crocevia di sentieri che vanno verso diverse direzioni. Già qui il panorama spazia dalla piana di Avezzano ai monti Ernici, con i 2000 metri del Pizzo Deta a fare da sfondo ed infatti, qui decidiamo di fermarci  in tre, ebbene si per spennecare, mangiare, fare yoga, mentre gli altri proseguono per la meta finale, il colle Colubrica, 200 metri più su.

Il ritorno è per lo stesso itinerario, e come sempre, complice la stanchezza, sembra più lungo e faticoso della andata.

Ma comunque, tutto passa, una volta giunti alla base, seduti ai tavolini, sempre ben distanziati, di un grazioso bar di Collelongo, dove sorseggiando avidamente le giuste e meritate birrozze, ci salutiamo, felici di esserci ritrovati e dandoci appuntamento alla prossima escursione, e vale, ovviamente, anche per chi oggi non c’era.

Luciano C .

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