Domenica 26 gennaio
E – Nel parco dei Lucretili: da Percile a Mandela
Quando Gualtiero con un amabile sorriso mi ha detto “ho molto apprezzato i tuoi resoconti….te l’hanno detto?” non ho realizzato subito dove voleva andare a parare…è quando mi ha detto “aspetto il prossimo….ma non metterci troppo……….al massimo due o tre giorni” che ho capito….me l’ha praticamente scaricato!! Io, MAI mi sarei permessa di scrivere un rigo su una escursione a cui partecipava anche lo storico e dotto resocontista di Arcoiris però, con il suo permesso, due righe le scrivo.
Cominciamo col dirci che è stata una escursione difficile. Il sentiero che dovevamo percorrere da Percile a Mandela, pur essendo ben tracciato, era pieno di rovi e per molti tratti acquitrinoso e scivoloso. Aveva però begli squarci panoramici sui Monti Lucretili e sui paesini abbarbicati sulle loro cime. Purtroppo c’era anche un passaggio molto fangoso ed è il fango che ha intrappolato il piede di Anna procurandole un vero e proprio infortunio.
L’escursione cambia passo…..
Anna non può poggiare il piede e, dopo una fasciatura di fortuna, un gruppo si organizza per trasportarla a braccio e in braccio. Scegliamo la via più breve per “tornare a casa” come diciamo noi. E’ strano, non diciamo mai “tornare alla base”………forse perché siamo proprio dei vagabondi….ci accasiamo ovunque!!
Intanto comincia a piovere con convinzione e poi arriva la grandine e – perché no? – anche qualche fiocco di neve…….Il sentiero peggiora fino a che non ci tocca fare una salita che, sotto uno strato uniforme di foglie, nasconde un spessore fangoso che rende più facile scivolare che tenersi in piedi. Lo facciamo silenziosi e concentrati , abbiamo tutti lo stesso pensiero….”come faranno Anna con il dolore e i ragazzi con la fatica?”
La casa che ci attende è quella di Lucilla che, prontamente allertata e strepitosa come sempre, si mette a far su e giù per portarci al calduccio di un bello stanzone con tanto di camino e tavola riccamente imbandita. Siamo bagnati, umidi, frastornati e preoccupati in attesa di Anna e dei ragazzi.
E quando arrivano, cominciamo a girargli intorno con domande, abbracci e baci e intanto sistemiamo Anna al caldo e col piede in su. Il tempo di rifocillarsi e, con Lamberto e Antonietta , si avvia al Pronto Soccorso.
Cara Anna, avevi ragione ad avere lo scrupolo di averci fatti preoccupare. Ma è giusto così. La preoccupazione per l’altro è “Il” modo di essere uomini. Io credo di poter ringraziare a nome di tutti Fernando, Francesca, Giuseppe, Lamberto, Luca, Luciano, Massimo, Roberto e Silvestro che con la loro forza e la loro fatica hanno reso tutti noi , e la stessa Arcoiris, migliori. E voglio fare una menzione particolare al coraggio di Antonietta che, fifona per sua stessa ammissione, ha mantenuto la calma e assistito sua sorella Anna per tutto il percorso.
Cara Anna oggi so che il tuo piede nel fango si è rotto e che dovrai penare e pazientare un poco prima di tornare a camminare con noi…..però ti aspettiamo… non puoi mica mancare…….oramai ci hai messo alla prova…di noi ti puoi fidare!!
Un abbraccio da noi tutti
Rossella