Domenica 14 dicembre
E – Passeggiando per la via Sacra
L’ultima uscita di Arcoiris, per l’anno 2014, non si è svolta in montagna, collina, mare. Indovinate dove? Ma in città, ovviamente! Sì, è vero è un po’ vergognoso, tre uscite cittadine di seguito, ma questa volta ne valeva la pena più che mai. Non ci siamo spostati neanche di molto, la nostra mèta era la città eterna, la nostra amata Roma. Vuoi mettere con Ancona e Livorno? E con Milano e Venezia? Beh, con queste ultime in comune ha tanti interessi, tante ricerche, tanti scavi e, siccome è la capitale, si è data da fare al meglio. Mafia capitale è ancor più dell’Expo o del Mose, è più radicata, ha più storia, riguarda un po’ tutti e proprio questo, a noi fa più male. Sarà questo il motivo per cui ne parliamo poco e niente fra noi. Meglio pensare alla Roma antica che sì quanto a corruzione e malaffare non era niente male, però anche quella moderna non scherza.
L’appuntamento era alle 10:00 in Campidoglio e siamo arrivati tutti più o meno puntuali, ma molti di noi hanno dovuto fare il giro intorno al colle presidiato da vigili (i nostri amati pizzardoni) e PS e non si poteva salire. Altri ospiti e ben più conosciuti di noi erano già saliti. Si trattava addirittura del Dalai Lama che sarà arrivato per spiegare a Marino come evitare un esaurimento nervoso con la Giunta che si ritrova. Forse un po’ di meditazione orientale, in questi casi, è indispensabile. Così ci siamo ritrovati in fondo alle scale e da lì ci siamo diretti alla biglietteria del Foro Romano. Eravamo tra le 20 e le 25 persone e la novità vera è che, con gran sorpresa di tutti noi, c’era anche il nostro amato e quasi invisibile vicepresidente. Non ci volevamo credere: Tonino è tra noi, è tornato ad essere dei nostri! Chissà quanto durerà, per l’intanto c’era e tanto fa. La nostra guida Gualtiero, che ci ha tenuto a dire che non è più il professore da tempo, come al solito ci ha condotto attraverso la storia antica ed antichissima di Roma parlandoci del Carcere Mamertino e del Foro che da valle paludosa, dopo lo scavo della Cloaca Massima, si trasformò nel cuore commerciale e politico della città; Plauto ben ci racconta di come sia facile trovar chicchessia, “vizioso o senza vizi, probo od improbo, spergiuri, gabbamondi, mariti ricchi e donnacce, usurai, giovinastri e gente a cui se credi a prima giunta te ne torna male”. Insomma non sono incontri tanto differenti da quelli dei nostri giorni, solo che, spesso non li riconosciamo … e, soprattutto, non si trovano al Foro romano dove al più si incontrano i turisti nostrani e quelli stranieri che strabuzzano gli occhi e ci invidiano. Il punto è che ai giorni nostri certa gente gira per tutta la città. La Via Sacra attraversa il Foro e non ha niente a che vedere con la sacralità cristiana; era sacra per via dei numerosi templi dedicati alle divinità romane che tutto inglobavano e vivevano felicemente aggiungendo ed aprendosi. Tra i vari templi quello dedicato a Saturno, il più grande ed importante, quello dei Dioscuri, quello di Vesta e delle vestali (custodi del fuoco) ed anche esse, obbligate alla castità dal ruolo che ricoprivano, si ritrovavano ogni tanto vergini e pregne. Ma guarda tu. Non ricorda qualcuno? Non solo templi, però, anche Archi, Settimio Severo e Tito, i Rostri e la Curia, ovvero il Senato cioè l’istituzione più antica, voluta da Romolo e finita con Razzi, come ha detto Fernando. Che fine, gente, che fine abbiamo fatto. Ah, quasi dimenticavo c’è anche il tempio di Romolo che nulla ha a che fare con il fondatore di Roma però, ma si sa la città è ancora oggi piena di Romoli e Romoletti, Augusti ed Augustarelli, Cesari e Cesaretti (o Cesaroni? per chi ama il genere, ovviamente). Così tra cultura e facezie termina il nostro giro, ringraziamo il professore che se pure non vuol più essere chiamato così, resta per tutti noi un gran maestro. A proposito: auguri professo’ per i tuoi prossimi ottant’anni. Magari avere la testa come la tua quando anche noi ci avvicineremo a quell’età che se non è la più felice è forse la più saggia. C’è chi prosegue dentro al Foro e si ritrova al Palatino e chi fugge a far spese che il Natale è ormai vicino. Qualcuno ha avuto anche l’occasione di prendere il meraviglioso calendario di Arcoiris, dato che l’aveva persa, l’occasione, a Livorno.
Alla prossima, ragazzi. A gennaio riprendiamo con la montagna. Mica vogliamo diventare tutti mollaccioni ed asmatici cittadini. Auguri a tutti
Caterina