In questo “bastimento” i nostri Alessandra M. e Stefano P., ci raccontano di cose serie e complicate come il gender e di previsioni meteorologiche piuttosto “spericolate”. L’America è grande e … anche la sua fantasia!
G come Gender
A febbraio il Presidente degli Stati Uniti ha nominato Sam Brinton, un giovane e brillante ingegnere nucleare di soli 34 anni, di identità chiaramente non binaria, vicesegretario aggiunto al Dipartimento dell’Energia per il coordinamento delle politiche per lo smaltimento di combustibili e rifiuti nucleari.
La notizia è stata riportata dai media evidenziando che si tratta della prima volta che il governo americano assume una persona che non si dichiara né maschio né femmina. Sulla nomina di Sam Brinton si sono appuntate le critiche dei settori più conservatori della società, ma l’amministrazione Biden ha mantenuto il punto segnalando la volontà di superare qualsiasi discriminazione legata al genere delle persone.
Nell’ottobre 2021 è stato anche emesso il primo passaporto USA con genere neutro, ad ulteriore riprova dell’attenzione che suscita questo problema negli Stati Uniti. Questo si nota anche quando si compilano dei moduli, ad es. per richiedere la patente o il contratto della luce, dove viene richiesta solo l’informazione del sesso alla nascita lasciando comunque sempre l’opzione di non volere rispondere alla domanda.
Qualsiasi argomentazione seria sui problemi di genere esula dalle caratteristiche della nostra rubrica che, tra il serio e il faceto, vi vuole fornire solo alcuni sprazzi di vita americana e, quindi, ci asteniamo da ogni commento specifico. Vorremmo, invece, sollevare due considerazioni una di carattere generale e una grammaticale.
Da un punto di vista generale stride constatare che negli stessi moduli dove si dedica tanta attenzione al genere poi ci sia sempre la domanda sulla razza di appartenenza, bianca, nera, ispanica, ecc. Quando li compiliamo ci viene in mente la nota risposta che dette Einstein a questa domanda scrivendo “Umana”. Il bello è che quando parli con le persone normali e gli dici che questo in Italia è inconcepibile loro si scandalizzano e ti rispondono: “ma allora come fate ad avere questa informazione?” Noi rispondiamo che semplicemente non serve perché la differenza la fanno altri aspetti che esulano dal colore della pelle. Il discorso qui si arena di fronte all’incredulità dell’interlocutore.
Le lingue anglosassoni si differenziano dall’italiano perché prevedono il genere neutro. Nella nostra lingua, invece, il genere grammaticale è scisso da quello antropologico, ad esempio la sedia è femminile ma ciò non vuol dire che sia femmina. Pertanto, in italiano è più difficoltoso rappresentare grammaticalmente le identità sessuali non chiaramente definite. A parere di chi scrive, però, non si dovrebbero introdurre forzature tipo lo shhwa per inserire surrettiziamente il genere non contemplato nella nostra lingua. Tuteliamo le differenze ma salviamo anche la lingua italiana!
G come Groundhog Day
Il 2 febbraio di ogni anno in Italia e in gran parte dell’Europa si celebra la Candelora, la festa della presentazione di Gesù al Tempio con la benedizione delle candele. Nello stesso giorno, la tradizione vuole che venga pronosticato l’arrivo della buona stagione e della primavera. Molti sono i proverbi dialettali legati all’evento. Quello triestino forse è il più gettonato:
Se la vien con sol e bora
de l’inverno semo fora.
Se la vien con piova e vento
de l’inverno semo drento.
In America sono decisamente più ruspanti e festeggiano il Groundhog Day (il giorno della marmotta) in cui il piccolo roditore si assume la responsabilità della previsione metereologica.
A Punxsutawney, piccola cittadina dal nome impronunciabile nello stato della Pennsylvania, ogni anno la marmotta Phil enuncia la sua previsione, se emerge dalla tana e vede la sua ombra l’inverno durerà per altre sei settimane se, invece, non la vede la primavera arriverà in anticipo.
Vi chiederete: “Come si fa a capire se la marmotta vede o non vede la sua ombra?”. I Punxsutawneyesi, abitanti di Punxsutawney, hanno creato un’associazione chiamata Groundhog Club che gestisce i festeggiamenti.
Il 2 febbraio davanti a centinaia di persone provenienti da altre cittadine delle Pennsylvania e non solo, Phil viene preso tra le braccia dal Presidente del club, l’unico in grado di interpretare il linguaggio del piccolo roditore. Il segreto di Phil viene rivelato in “Groundhogese” stretto e il Presidente poi lo traduce agli astanti e ai network americani. La notizia vera non riguarda la previsione metereologica, ma come questa manifestazione possa attrarre così tanta gente che, felice e festante, assiste allo spettacolo in un giorno in cui la temperatura generalmente non è clemente.
Oltre a Phil, altre marmottine fanno questo mestiere in diverse parti dell’America. Ne abbiamo una anche a Washington DC, di nome Potomac Phil (grande fantasia!), anche se a differenza del suo compatriota peloso della Pennsylvania, Potomac Phil è una marmotta impagliata che fa il suo annuncio del tempo davanti alla fontana di Dupont Circle. Addirittura Potomac Phil ha il dono di pronosticare anche il clima politico e quest’anno ha preannunciato altri sei mesi di stallo.
Statisticamente parlando sembra che queste marmotte non siano affatto attendibili perché indovinano solo il 39% delle volte, mentre se le previsioni si facessero a caso si otterrebbe una risposta esatta nel 50% dei casi. L’evento, ancorché all’apparenza innocuo, non è esente da rischi. Vediamo perché.
Alle marmotte che pronosticano l’arrivo o meno della primavera vengono dati quasi sempre nomi maschili. Una delle poche volte a cui è stato dato un nome femminile, Charlotte, la poverina ha fatto una brutta fine a soli 10 mesi dalla nascita. Nel 2014, infatti, l’ex Sindaco di New York Bill de Blasio ha lasciato involontariamente cadere Charlotte che è morta per le ferite interne riportate dopo una settimana di sofferenza e dolori. All’epoca si sono sollevati svariati gruppi animalisti che hanno condannato queste usanze tribali e, lungi dall’idea di eliminare l’evento, hanno suggerito di creare un Phil robotico che si comporta come una marmotta, alimentato da intelligenza artificiale, che può pronosticare più accuratamente il tempo. La proposta ci sembra che snaturi l’aspetto folcloristico per indirizzarlo verso quello tecnologico. Perché guardare una marmotta quando la risposta me la dà un computer? Comunque, tutti qui sono in trepida attesa per sapere se il Groundhog Club abbandonerà mai la tradizione per passare all’high-tech!
Splendido! Grazie 🙂