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Notizie su Arcoiris – Help Ucraina

Redazione

lbaldini


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Quello che segue è il report periodico di Giuseppe e Patrizia sul progetto di solidarietà verso i tre giovani ucraini accolti nella nostra città.


Arcoiris ha costituito un “Fondo Arcoiris – Help UA” con l’obiettivo di coprire almeno le spese delle utenze domestiche dei tre ragazzi.
La sottoscrizione continua e chi volesse partecipare può compilare il modulo sottostante.




Ed ora ecco le ultime informazioni che ci hanno inviato Patrizia e Giuseppe.

Così, in questa seconda parte del mese di agosto, ci incontriamo nuovamente, sia pure per lettera, a darvi le ultime notizie della nostra avventura, vissuta ai margini di una guerra.
Come è consuetudine, vi mandiamo il prospetto aggiornato con le spese sostenute e le donazioni ricevute.
Molte le novità di questi quaranta giorni passati dall’ultima mail. Abbiamo completato gli iter burocratici necessari per la vita in Italia dei tre ragazzi. E’ stato rilasciato il permesso di soggiorno, la nomina della nonna a tutore e l’iscrizione al SSN con la scelta regolare del medico di base.
Ma la vita corre più veloce dei nostri certificati ed è arrivata la novità: i genitori di A. (a luglio diventata maggiorenne!) e di R. hanno deciso di mandarli in Polonia, vicino a Cracovia, dove c’è la zia materna e dove il padre, a causa del suo lavoro di trasportatore, può vederli almeno una volta al mese.
Quindi nuovi preparativi per il viaggio, l’acquisto del biglietto del pullman e la richiesta al giudice del Tribunale di consentire il trasferimento dall’Italia (e la conseguente perdita per la nonna della tutela).
Tutto è andato bene: il 27 luglio i due ragazzi sono partiti, la sera prima una pizza e i saluti.
A Roma è rimasta I., fra un mese quindicenne, ed è continuato il nostro impegno. L’iscrizione al Liceo Artistico è stata confermata e abbiamo ordinato i libri di testo. Sono proseguite le lezioni di italiano, quotidiane e dedicate adesso a lei sola.
Ce l’avevamo fatta, pensavamo: così concludevamo la precedente lettera.
Per I. il rapporto con la famiglia, con i cugini e gli amici è permesso da Internet ma non c’è più la presenza dei cugini e il lavoro della nonna dalla madre di Giuseppe è molto impegnativo. Perciò il mese di settembre sarà dedicato a capire come affrontare la nuova situazione e a modulare nuovamente il vostro aiuto, se sarà confermato.
Per adesso ci troviamo a gestire il rapporto con una adolescente, molto motivata a studiare in Italia, ma molto legata al suo paese.
L’altro giorno ci ha stupito una app del suo smartphone, che segnalava in tempo reale gli attacchi aerei russi e le zone dichiarate in allarme: un colore diverso su una cartina significava per lei che i genitori e i suoi amici erano in un rifugio, o in pericolo!
Come immaginare quello che I. sta vivendo dentro di sé? E, nel paradosso di questa situazione, come conciliare lei che ci mostra la app e la spiega, con la adolescente che l’altro giorno al Museo Massimo si faceva i selfie con le statue?
Ci piace pensare positivo, pensare che forse è questo il bello di essere ragazzi, di continuare ad esserlo anche durante una guerra.

Giuseppe e Patrizia


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