Sabato 22 e Domenica 23 settembre
T – Sepino: questo luogo sconosciuto – Le montagne del Molise e la zona archeologica di Altilia
Il passato archeologico di Sepino e il suo presente, cioè gli accadimenti dal 21 al 23 settembre 2012
da un’idea di Alessandra Alessandrini
realizzazione di Nadia Pietrini
regia di Michelino Napolitano
produzione Archeoiris e EnoGastroris
Personaggi e interpreti di se stessi
Il gruppo di Arcoiris (in ordine di apparizione a Sepino)– da Roma. Fernando, Gabriella,
Luca, Nadia, Lucilla, Luciano, Peppe, Antonietta, Lamberto, Paola, Anna, Annarita, Francesca, Roberto.
da Bari. Giuseppe, Antonella e la rossa Flavia (rispettivamente cognato, sorella e nipote di Paola)
Michelino Napolitano – presidente della Proloco
Erminio – il farmacista
Cristina – l’archeologa
Tommaso – la nostra guida per caso
Gianni e Adriano – fratelli tra loro e componenti del gruppo CAI di Sepino
Domenico – studente universitario di Campobasso
Carmine De Dona – il proprietario della nostra casa
Michele Marinelli – la guida (non per caso) dell’oasi di Guardiaregia
……e inoltre
il presidente dell’associazione dei Tratturi
la signora del negozio di alimentari con il marito
il barista raccoglitore di funghi porcini
l’autista del pullmino (che pure lui di domenica se ne poteva stare per i fatti suoi e invece ci ha scarrozzato di qua e di là)
Appuntamento a Sepino venerdì 21 settembre nel pomeriggio/sera, cioè ognuno compatibilmente con i suoi impegni nel faticoso tentativo di uscire dal traffico della nostra amata/odiata bella Roma.
E via verso una nuova avventura!
Immaginatevi una cartolina: cioè più bello di una cartolina perché è realtà. Questo bel paesino nella provincia di Campobasso ci accoglie con la sua piazza illuminata nel crepuscolo con lo sfondo di un bel cielo azzurro/blu e soprattutto con il suo giusto ritmo di vita che ci avrebbe ritemprato il corpo e la mente da adesso e nei giorni successivi.
I quattro appartamenti che abiteremo in questo fine settimana sono situati tutti in un unico palazzetto nel vecchio borgo di Sepino, sono confortevoli e provvisti di ogni cosa utile sia nelle cucine che nelle stanze e nei bagni: che dormite in quel silenzio medievale; a proposito ma le campane della chiesa suonavano le ore anche la notte? Chi può dirlo di voi? Seppure è successo io non me ne sono accorta.
La prima cena di venerdì? Indovinate un po’? abbondante e a Porta Tammaro. Baccalà come antipasto, condimenti di funghi e tartufi e ancora fino al caciocavallo arrosto e all’agnello.
La seconda cena di sabato? Nella vicina Vinchiaturo? Ma estremamente abbondante no? Beh certo! Di giorno avevamo camminato (si deve dire così).
Il sabato appuntamento in piazza alle 8,30 e ci incamminiamo a piedi, forti di avere con noi Cristina, Tommaso e Gianni: la nostra archeologa ci parla dei Sanniti, dei loro insediamenti sul monte e dei loro assedi da parte dei Romani, della loro lingua osca di cui si trovano ancora tracce in alcuni dialetti del centro-sud, dei tratturi e tratturelli che eterni, sono ancora lì dall’Abruzzo attraversando Umbria, Molise, Campania, Basilicata e fino alla Puglia.
Visitiamo insieme tra il verde i resti delle fortificazioni sannite, di pietra bianca che ci testimoniano con il loro fascino di vita e di accadimenti così antichi!
E poi giù a valle il ricco e interessante sito archeologico romano di Altilia e sempre Cristina con la sua competenza e la sua elegante semplicità a farci notare sia i particolari che non avremmo rilevato che a darci una visione d’insieme più soddisfacente.
Nel pomeriggio ad Altilia ci raggiungono Francesca e Roberto dall’ospedale di Campobasso, per via di una colica renale di Roberto, e la famigliola da Bari.
La domenica con le nostre guide/balie Tommaso e Adriano veniamo prelevati con il pullmino della scuolabus insieme alla nostra maestra Antonietta che è pure molisana e che con occhi, voce e il suo dito autorevole ci fa capire come si tiene un gruppo di bambini o di adulti, non c’è una gran differenza.
Il pullmino ci deposita all’inizio di un’altra bella passeggiata e, sotto lo sguardo vigile del monte Mutria e dopo aver incontrato i Tre Frati e cioè dei bellissimi ed enormi faggi secolari, eccoci all’appuntamento con Michele Marinelli dell’Oasi del WWF di Guardiaregia-Campochiaro: la seconda oasi per estensione in Italia e Michele con la sua pacatezza e la sua passione ci parla di orchidee, farfalle, salamandre, maestosi rapaci e anche del profondo abisso, della gola scavata dal torrente Quirino che si apre alla nostra vista in tutta la sua bellezza.
Prima riflessione: siamo stati felici di aver scoperto la bellezza del Molise, e in particolare di un pezzo d’Italia che nessuno di noi conosceva: proprio incredibile, a poco più di due ore di macchina da Roma!
Seconda riflessione: i nostri amici di Sepino devono amarla molto la loro terra e hanno nella loro cultura molto vivo il senso dell’ospitalità: non avrebbero potuto altrimenti accoglierci come hanno fatto con l’accortezza e la semplicità che ci hanno dedicato per due giorni.
Di questo ci eravamo rese conto io e Alessandra quando venimmo a Sepino nel giugno scorso e nelle telefonate successive con Michelino della Proloco e con Erminio (farmacista ed escursionista): che a settembre non saremo stati soli. Grazie popolo di Sepino