Roma, 1 aprile 2023
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Giuseppe e Patrizia ci aggiornano su Irina e il Fondo HelpUA.
Buonasera a tutte e tutti. Vi scriviamo per ricordare un anniversario: il 14 marzo 2022 portavamo a Roma tre ragazzi nella loro nuova casa da esuli.
Difficile dare nuove notizie in una situazione di stallo, che ricorda molto la situazione parallela della guerra, che non sembra fare passi avanti né dal punto di vista bellico,né da quello delle trattative per la pace. Cambiano però il numero dei morti e il progressivo mutazione delle nostre economie in economie di guerra, con l’aumento delle spese militari.
La nostra amica più grande, Anastasiia, da luglio maggiorenne, sembra aver trovato una sua dimensione in terra polacca, con un crescente inserimento lavorativo e la conclusione del primo anno all’Università (in realtà un anno ‘zero’, dedicato all’apprendimento della lingua). Il più piccolo, tredicenne, non ce l’ha fatta, invece, e ha preferito ritornare in Ucraina dai genitori, che hanno accettato che tornasse a casa. E’ di nuovo a scuola, con la realtà quotidiana fatta di poca corrente e di allarmi continui. Per fortuna, la sua città non è oggetto di bombardamenti.
Per Irina, apparentemente, nessuna novità: continua il primo anno di liceo, migliora nell’italiano e resiste nella sua volontà di rimanere in Italia. Ci ha raccontato che, all’età di nove anni, le hanno regalato un gattino, di nome Cernuska (scusate la grafia, che è sicuramente imprecisa). Sta con i suoi genitori in Ucraina e adesso ha sei anni. Vogliamo vederlo come il segno di una vita che continua, nonostante la guerra.
Per il resto, dovremmo ripetere le domande e i dubbi che ci ponevamo nell’ultima lettera. E’ un momento delicato, in cui la parola d’ordine è affrontare il quotidiano, cercando di cogliere i segnali di difficoltà e di farvi fronte.
Alla prossima lettera, e ancora grazie!
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Giuseppe e Patrizia