Sabato 1 e Domenica 2 ottobre T – Una vecchia signora, coi fianchi un po’ molli. Trekking urbano a Bologna
E’ sempre buffo e comunque piacevole quel momento in cui ci ritroviamo l’uno dopo l’altro nei corridoi o nelle adiacenze di un albergo in una città che non è la nostra: scoprire che ci sei anche tu, eh si, ci sono anch’io: ci godiamo così i sorrisi, i saluti, i baci, gli abbracci e inizia un’altra piacevole avventura insieme. Stavolta è il 30 settembre, siamo a Bologna, il tempo è splendido e naturalmente Elsa la tesoriera c’è, ma non ci pensa da lontano, stavolta anche fisicamente è con noi.
Siamo arrivati chi in treno e chi in macchina, qualcuno dalla mattina e qualcuno nel pomeriggio, con comodo o appena prima di cena, capirete bene eravamo 31, dico trentuno partecipanti e siamo scesi, eh si carissimi amici che non c’eravate, siamo scesi al Savhotel non proprio in centro storico ma a 10 minuti di percorso bus dalla stazione, albergo a 4 stelle, nuovo, moderno in un quartiere pure nuovo e in parte rinnovato dove abbiamo avuto l’ennesima prova che l’urbanistica anche se moderna può esprimere bellezza e armonia.
Chi ha approfittato e ha incontrato amici bolognesi il venerdì, chi nella giornata di sabato, chi su a S.Luca la domenica mattina e chi prima della partenza dalla stazione di Bologna Centrale: ma quanti amici ci sono in questa città generosa e simpatica!
Si mangia vicino l’albergo, da Snoopy, no non cibo per cani ma una gustosa cena e non poteva essere altrimenti: in un tavolo subito dopo l’entrata abbiamo salutato un bimbo nato da pochi giorni che gustava beatamente il latte dalla sua mamma.
La mattina, dopo (che ve lo dico a ffà?) un’abbondante colazione, con il bus arriviamo in centro siamo tanti ma non abbiamo paura di perderci perché, come dice Dalla, nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino, appunto, neanche un bambino, perché invece qualche adulto ogni tanto Luciano e Lucilla dovevano recuperarlo.
Con le narrazioni di Luciano, i profili di personaggi storici delineati da Claudio e la voce di Caterina che ha interpretato alcune letture scelte abbiamo iniziato a conoscere, riflettere, ragionare, ricordare, soffrire, ammirare e a respirare insieme alla città, ai suoi abitanti, alla sua storia, attraverso tante epoche, camminando sotto i suoi portici o fermi ad ascoltare immaginando lo svolgimento delle vite degli altri e di fatti passati o recenti.
La battaglia a Porta Lame nel novembre del ’44 tra nazifascisti e centinaia di partigiani, la figura illuminata e colta del cardinale Lambertini nel ‘700, il sindaco Dozza, sindaco a Bologna dal dopoguerra al 1966, i canali di Bologna, costruiti nel medioevo e che tuttora scorrono sotterranei, ancora visibili in rari punti e quasi nascosti tra palazzi e vicoli.
Il significato, il valore della comunicazione di Radio Bologna negli anni dell’occupazione durante l’ultima guerra e nel 1974, prima radio libera in Italia. E ancora i brani esilaranti di Stefano Benni e la poesia di Guccini ci sembrano riecheggiare sotto i portici e nelle piazze e non solo in via Paolo Fabbri 43. E il coraggio di un grande partito che con fatica e speranza cambiò la sua storia alla Bolognina.
Possiamo non rivivere i momenti che abbiamo dedicato alla strage di Bologna davanti alla stazione ferroviaria con quell’orologio fermo con determinazione alle 10,25? Oppure la visita al museo di Ustica dove, grazie all’installazione di Boltansky e attraverso l’arte, si avverte quasi la presenza fisica di tutti coloro che persero la vita in fondo a quel mare così bello? No, non dobbiamo e d’altronde non potremmo non ricordare perché tanto quei momenti stanno dentro i nostri cuori e dentro le nostre menti e solo per uno strano pudore a volte non emergono.
Domenica mattina – ore 9: si torna in azione ed eccoci pronti, in una città a quest’ora ancora silenziosa e sonnolenta, per un altro giro e altri incontri interessanti: lo sapevate che il grande Mozart sostenne un importante esame presso la prestigiosa Accademia Filarmonica di Bologna e che il nostro triste e malinconico Giacomo Leopardi visse in questa città il periodo più sereno e più felice della sua vita?
Abbiamo sostato un momento davanti a una bella villa nel verde, casa di riposo per artisti drammatici intitolata alla mitica Lyda Borelli e Guerrino, attore più o meno drammatico, in posa anche qui per qualche foto valutando il posto come possibile sua residenza futura.
….e noi tutti su lungo il portico di S.Luca verso il Colle della Guardia: dislivello ben 250 metri s.l.m.e tanto sudore.
Insomma Bologna ci ha accolto con generosità e simpatia, con eleganza e abbondanza ma senza esagerare, ci ha ribadito, questa bella città piena di arte e di storia, l’importanza del vivere civile, la cura del bene comune, la sua dignità attraverso le sue vicende e il suo coraggio, che poi sono dignità e coraggio di chi l’abita e l’ha abitata nella quotidianità e negli eventi importanti.
Arrivederci cari amici, grazie della nostra compagnia, pensando ad altri momenti belli insieme.
Nadia