Giovedì, 10 aprile 2025 – Visita alla mostra “Il Paese della Biodiversità“, organizzata dal National Biodiversity Future Center con National Geographic Italia in collaborazione con il CNR.

Non c’è niente da fare i pensionati di Arcoiris, ormai tanti, anziché fare gli umarell e andare a controllare come procedono i lavori del cantiere sotto casa continuano ad andare in giro, ad avere tante curiosità e anche la voglia di soddisfarle queste curiosità. Il 10 aprile, infatti, su invito di Luciano una piccola, ma vivace, delegazione si è recata presso la sede principale del CNR a Piazzale Aldo Moro a vedere una mostra sulla biodiversità del nostro Paese. Eravamo solo in sette, ma tutti validi ed aitanti, puntualissimi abbiamo avuto il piacere di visitare questa mostra organizzata dal National Biodiversity Future Center con National Geographic Italia, insieme al CNR, appunto. L’esposizione di foto e schermi vari era piccola è vero, ma le due valide guide, Claudia e Costanza, che ci hanno condotto da una sala all’altra e attraverso i corridoi, ce l’hanno resa indimenticabile. Gli scatti dei fotografi italiani erano una cinquantina, diversi effettuati in Abruzzo, che è un po’ come dire casa nostra, altri nel resto d’Italia: dalla Sardegna al Trentino. L’Italia, lo sappiamo, possiede un patrimonio immenso non solo a livello storico archeologico, ma anche a livello naturalistico sia per la posizione geografica (quanti uccelli migratori si fermano qui nei loro lunghi viaggi da Nord a Sud e viceversa) che per gli habitat diversi presenti nel suo territorio, dalle Alpi al Mediterraneo, dagli abeti alla macchia mediterranea, dal clima alpino a quello mediterraneo. Insomma non ci manca nulla, per questo in Europa siamo al primo posto per il numero di specie viventi ed endemiche. Purtroppo, però, molte di queste specie sono in pericolo di estinzione. Ecco il motivo di questa mostra che ci ha permesso di vedere meravigliose foto fatte da tre fotografi italiani, Colombo, D’Amicis e Mellone, che usando le foto trappole ci hanno mostrato: l’orso marsicano, il lupo, la volpe, il gatto selvatico, i rapaci, la razza, il cavalluccio marino, il polpo, i faggi, gli abeti, le fioriture primaverili, ecc. ecc. ecc. Fauna e flora di tante, tante specie diverse che si scontrano, coabitano, si adattano, ci regalano colori ed odori, suoni, stupori senza chiederci nulla, se non di sopravvivere. Dobbiamo renderci conto di quanta ricchezza abbiamo e preservarla, tenercela cara e stretta e non per bontà d’animo, bensì per egoismo. Il delicato equilibrio del nostro pianeta va mantenuto se vogliamo che anche l’Homo sapiens non si estingua.
Bene tutto questo lavoro è stato svolto grazie ai fondi del PNRR; l’Italia, come altri Paesi europei, ha mappato le diverse specie viventi nel proprio territorio per farcele conoscere, per renderci consapevoli di ciò che dobbiamo e possiamo fare, per educare le giovani generazioni alla conoscenza e ad un maggior senso di responsabilità verso il mondo che ci circonda e nel quale viviamo. Soldi spesi bene!
La mostra è aperta fino al 30 aprile ed è gratuita. Sbrigatevi, andate a visitarla.
Come poteva finire un’uscita di Arcoiris? Con un bel pranzo, ovviamente. Mangiare a San Lorenzo ha portato tutti noi indietro di molti anni. Ah, quando eravamo giovani… In realtà ancora lo siamo dentro, ma molto dentro.
Caterina