23 maggio 2004

Sabato 22 e Domenica 23 – E Dolce Toscana. Sulla montagnola senese, tra storia, bellezze naturali e buoni cibi.

Un anello attorno a Rosia

Punto di partenza: Rosia
Percorso: 17 Km
Tipo di itinerario: anello
Difficoltà: escursionistico facile

Dal posteggio presso il campo sportivo di Rosia si parte in direzione Torri, superato il piccolo borgo, che merita una visita, si comincia a salire per una
carrareccia e dopo circa 150 metri si prende una stradina a sinistra che costeggia la fattoria padronale per poi addentrarsi nel bosco fino al podere
“Grancia” prima del quale (a sinistra ben visibili gli stabilimenti Bayer e Chyron) si gira a destra per un sentiero battuto da moto e bici che porta ad
una vecchia “cessa spartifuoco” ormai utilizzata come strada. Seguendola a salire, prima di un’ampia curva a sinistra, una stradina si immette nel bosco, la seguiamo per alcuni metri, poi, per un sentiero poco battuto in pochi minuti arriviamo sul crinale.
Dopo una breve deviazione destra/sinistra, scendiamo per alcune centinaia di metri fino ad una carrereccia. C’è uno spiazzo. Spiazzo dal quale partono una serie di sentieri, si prende quello centrale, si continua a dritto per  tenuta di “Spanocchia” (nel primo tratto seguiamo le tabelle della riserva) dove arriviamo per un sentiero anch’esso poco battuto e successivamente, a destra, per una strada di bosco che porta alla “poderale” che dalla Statale 73 va alla fattoria.

Da qui si inizia la discesa verso Santa Lucia, si scende dolcemente fino a un belvedere (ben vìsibile anche una delle tante cave di marmo ancora attive
nella zona), poi, ripidamente si arriva all’Eremo. Scendendo ancora di alcuni metri ci immettiamo sul sent. 100 del CAI che prima costeggia la SS. 73 e poi la attraversa per risalire sul fronte opposto lungo una stradina che passa all’interno di un’altra cava di marmo dismessa e “ripristinata”, in maniera del tutto naturale, dal tempo. Sulla sinistra è ben visibile il Castello di Montarrenti.
Alla fine dalla cava il sentiero prosegue inoltraldosi in un folto bosco di leccio fino a Tonni (ci sono alcuni cani.. “.. non mordono…” dicono!).
Dalla piazza del piccolo centro abitato (vedere chiesa) si esce per la strada asfaltata fino al bivio, poi si va a destra e dopo una curva si continua seguendo la carrareccia a diritto (sent. 114). Ad un certo punto, dopo il cartello che indica “Borgo Pretale” (antico borgo recuperato a struttura alberghiera), sulla destra si apre un pianoro coltivato quasi esclusivamente a vigneto … continuando, dopo circa 200 metri il sentiero gira a sinistra e si inoltra di nuovo nel bosco che di lì a poco ci porta fino ad un incrocio (crocino) dove si gira a destra per poi scendere verso Rosia. Alla fine del bosco si attraversa un’uliveta da dove si può gustare il paese dall’alto e tutta la piana di Rosia (un tempo zona paludosa).
Attraversando il paese, si passa davanti alla chiesa di “san Giovanni Battista” per poi proseguire per una strada di campo che in breve ci riporta alle macchine.

Camminata sulla Merse
Punto di partenza: Rosia
Percorso: Km 10/12
Tipo di itinerario: anello
Difficoltà: percorso escursionistico facile

Lasciamo le macchine nel parcheggio della Chyror/Bayer sulla strada che da Rosia porta verso la Siena /Grosseto.
Continuando a piedi sulla stessa strada, dopo alcune centinaia di metri, ad un incrocio, giriamo a destra e seguiamo la strada fino all’ingresso del bosco passando davanti ad una costruzione tipo medievale (“La Poderina”).
Andiamo avanti seguendo la strada che costeggia a sinistra i campi di grano, incontriamo un piccolo cimitero, più avanti, giriamo leggermente a sinistra per prendere poi da stradina a destra seguendola fino ad incrociare un viale di cipressi. Superatolo, di fronte ci immettiamo in un viale di lecci, in fondo al quale, un sentiero ci porta nei pressi del fiume Merse (la Merse – nella zona tutti i fiumi sono chiamati al femminile, la Rosia, la Merse, la Serpenna, la Conna, la Farma, la Feccia….).
Seguendo da qui un sentiero del Museo del Bosco di Orgia che porta verso il podere “Campalfi”, prima del casolare giriamo a sinistra e arriviamo al fiume. Quercie prima e pioppi dopo ci accompagneranno fino al bosco che troveremo subito dopo aver attraversato un ponticello (c’è una piccola cateratta che serviva ad alimentare  la ” gora” per far fulzionare i mulini….). Costeggiando il fiume si arriva ad un ruscello, lo si attraversa e si prosegue a sinistra fino ad una piccola spiaggia dove potremo far colazione (sarebbe bello un bagno……ma …).
Tornando indietro si risale il ruscello incontrato prima dalla parte destra fino al Castello di Castiglioni (Castiglione che Dio sol sa) – incontreremo anche un mulino abbandonato… , si segue la piccola strada fino ad incontrarne un’altra più grande, si gira a destra e dopo non molto, quando a sinistra incontriamo una “cessa” che sale rapidamente, di fronte a noi il percorso si stringe ed iniziamo il sentiero che a mezza costa ci riporta verso Stigliano.
Dopo aver attraversato boschi di scopo, castagno, corbezzolo, pini, e sughere, incontriamo di nuovo una strada che seguiremo girando a sinistra; dopo due tornanti prenderemo di nuovo a destra per attraversare una pineta dalla quale potremo vedere la valle del Merse e l’abitato di Brenna.
Lentamente il sentiero ci riporterà verso il punto di partenza che raggiungeremo passando da Stigliano.