Domenica 27 febbraio – T – Monte Gennaro
una tranquilla passeggiata nei boschi e tra pratoni
Partenza: Prato Favale (830m)
Mèta: Monte Gennaro (1271m)
Catena Montuosa: Lucretili
Dislivello: 552 m
Tempi: 2h43′ per l’andata e 3h19′ per il ritorno. Durata: 6h
Il percorso, contrassegnato con i segni bianco-rossi 302-303-305, inizia a sinistra di una tabella del Parco (830m).
Dopo circa 20 minuti comincia il tratto ombreggiato (881 m) entrando nel bosco e seguendo il letto di un torrentello asciutto.
Il percorso può essere a tratti scomodo per via del fondo sassoso. In un’ora circa si arriva al termine del canalone e del bosco, uscendo allo scoperto in
un immenso prato (il Pratone, 1020 m) dal quale si scorge subito la vetta del Gennaro con la croce sulla cima spoglia. Poco più avanti, all’altezza di una casetta-rifugio sulla destra, si svolta a sinistra in direzione della vetta (andando invece dritti, e poi piegando leggermente a destra, si può seguire il sentiero segnato per la Fonte Campitello). Il nostro percorso segue il muretto all’inizio, poi devia un po’a destra verso la (il successivo segno bianco-rosso si trova su una roccia, in lontananza). Poco prima delle pendici al termine del prato, si incrocia e si scavalca un muretto, per poi deviare leggermente a sinistra per seguire i segni (altri segni portano più verso destra e terminano ad un grosso albero con il tronco cavo).
Si prosegue con un primo tratto in leggera salita nel bosco, per poi piegare prima a destra, poi a sinistra, affrontando infine il tratto finale scoperto che con una serie di ripide svolte porta alla vetta (1271 m).
Il panorama dalla vetta è a 360 gradi, eccetto in direzione del Monte Pellecchia, più alto del Cennaro, a poca distanza. Evidentissimo il Monte
Soratte, la vicina torretta di avvistamento subito sotto di noi (1053m, localita Morrone della Croce), poi Roma nella sua interezza (visibili la cupola di San Pietro e le anse del Tevere nelle giornate più limpide) e, seguendo la linea della costa, i Castelli romani, le tre isole Pontine più vicine (Ponza, Zannone e Palmarola) e il Monte Circeo, oltre al resto della catena dei Lucretili.
Al ritorno si può scegliere di completare un anello effettuando un’interessante deviazione che si ricongiunge al Pratone attraverso un altro percorso.
Per far ciò, scendendo dalla vetta occorre piegare quasi subito verso destra seguendo i segni azzurri che si aggiungono a quelli bianco-rossi.
Continuando a scendere fino ad uscire dalla bassa boscaglia, la visuale si apre con una parete rocciosa di fronte a noi il M. Gennaro sulla destra, e in
mezzo un magnifico scorcio sul mare.
Si incontra subito una deviazione (1021m) che scende verso destra a Marcellina lungo il famoso percorso della Scarpellata, mentre il nostro
sentiero prosegue verso sinistra in direzione del prato. Subito dopo si devia decisamente verso sinistra e si sale leggermente per un breve tratto
fino a ritrovarsi sul Pratone. Si prosegue dritti attraversandolo interamente e ammirando il M. Pellecchia davanti a noi e il M. Gennaro a sinistra.
Al termine del prato si scavalca un muretto, si devia a destra e ci si ricongiunge con il sentiero dell’andata rientrando nel bosco e seguendoci il
percorso lungo il torrentello asciutto.
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