Sabato 12 e Domenica 13 luglio – Nel Parco dei Sibillini
Nel magico regno dei Sibillini
Partiamo da Roma in pochi, solo sette, sotto un’afa terribile. Il traffico sulla Salaria è intenso e lento. La patente a punti c’è da poco: per qualcuno ha già prodotto effetti – “hai visto come erano disciplinati gli automobilisti?” – per altri non è cambiato nulla – “ammazza che sorpassi pericolosi lungo le curve di Antrodoco!”.
Comunque arriviamo a Piedilama giusto in tempo per prendere possesso del nostro alloggio (una ex scuola ora foresteria in fase di “profonda” ristrutturazione) e per prenotare la cena al paesello vicino.
La polvere nella foresteria è tanta, ma la ramazza di Luciano e Lucilla è veloce e dopo le fettucine una bella dormita, favorita dal fresco dell’aria di montagna, è proprio quello che ci vuole.
La mattina guidati dall’autoctono Piero saliamo verso la piana di Castelluccio e raggiungiamo la capanna Ghezzi. Fa già caldo e saliamo lentamente per i prati che portano a Forca Viola. In testa Emma e Flavio, dietro Lucilla e Luciano, poi Nadia, Tonino e Livia.
Subito dopo il passo una breve e ripida discesa mette alla prova le ginocchia di Tonino, poi ci penserà il lungo tratto sul ghiaione a stancarci il giusto per godere dell’ambiente del lago di Pilato. La vista del piccolo specchio d’acqua tranquillizza l’impaziente Emma, il prato circostante diventa il luogo ideale per il pranzo. Anche le nuvole se ne vanno!
Ritorniamo sui nostri passi e man mano che la strada si allunga i muscoli si appesantiscono: Tonino vacilla sulle sue ginocchia, Emma va gambe all’aria, tutti gli altri hanno la gola secca.
Nell’aria volano le canzoni interpretate da Livia: è il frutto dei funghi crudi colti a Forca Viola?
Torniamo a Piedilama stanchi, qualcuno si fa una doccia (fredda, vero Nadia?), qualcuno fa la spesa, qualcun altro si abbatte sulla propria branda. La cena “in proprio” è buonissima e ricchissima e il dopocena con caffè gustato al bar di due vecchietti “pieni di voglia di raccontare” è il modo giusto per chiudere la giornata.
La domenica si sale sempre verso la piana di Castelluccio e lasciamo le automobili vicino al Rifugio di Forca di Presta. Il forte vento scoraggia i “deltaplanisti”, ma comunque c’è un fitto di gente! Facciamo un bel sentiero che ci porta verso Forca Canapine. Al gruppo si è aggiunto un amico di Nadia. La passeggiata è bella (la vista dei pianori intorno a Castelluccio è ricca di colori!) e molto facile.
Lucilla e Luciano lasciano la compagnia subito dopo pranzo, gli altri si godono i Sibillini, il loro paesaggio, il fresco della montagna per qualche ora in più.