Ecco, questo momento
è uno di quelli in cui vorrei fuggire,
fuggire da questa vita inumana,
faticosa e assurda.
Fuggire per trovare prati verdi,
un cielo tutto mio
le foglie e l’erba per respirare.
Spazi ampi, silenzi eterni,
le loro voci:
voce del vento, voce del mare
che non danno noia,
che non sfiniscono la mente.
Una voce che dia calma al corpo,
gli doni forza.
Ed anche la voce di chi ti riconosce
Uguale a lui,
e ti vuole bene per quello che sei
su per una stradina bianca
in una semplice casa pulita.
La voce noiosa, continua del traffico
Voci familiari, conosciute,
la gente che impreca, che vegeta,
si distrugge a poco a poco senza vivere.
Io ho solo la mia vita,
e so che è vita cosciente, meravigliosa
in questo mare d’ingiustizia,
di sofferenza, di oppressione,
oppressione di chi non vive,
di chi vorrebbe vivere, ma non può.
14/2/’79