racconti dalla quarantena

Poltrone e divano

Redazione

lbaldini

racconti dalla quarantena: resoconti di giornate fra cucina e soggiorno percorrendo viaggi fantastici o meno.

Viaggio all’interno di casa mia in ottanta (speriamo di no) giorni (6)

Roma, 27 marzo 2020

La clausura necessita di regole altrimenti ci si perde. Una giornata scandita di appuntamenti è una giornata che ha un obiettivo e che, una volta passata, si può catalogare tra il tempo trascorso con costrutto.

Le ore del mattino hanno l’oro in bocca, come dice un noto proverbio? Non so, noi le utilizziamo per l’attività fisica per non lasciare campo libero alle subdole calorie che arricchiscono la nostra dieta. Pulizie, piccoli lavoretti, ginnastica. Colazione, pranzo, cena, caffè di mezza mattina, thè del pomeriggio e, ahimè, mini aperitivo serale sono formidabili tappe del percorso quotidiano ognuna preparata, percorsa e ultimata con certosina attenzione. Il pomeriggio si cura la mente: si scrive, si legge, si telefona e ad ora prestabilita si “apre la sala proiezioni” e ci si dedica a film o fiction. Dopocena con la tv, cercando di scansare come la peste, telegiornali, dibattiti e simili. In tutto questo, nonostante tutto, il divano la fa da padrone. Si veleggia verso le nove ore di spiaggiamento.

Nel momento in cui il sofà è il compagno più importante per moltissimi italiani, sono scomparse le pubblicità delle ditte che li producono i divani. Certo, pure le aziende saranno chiuse e soprattutto i punti vendita saranno stati prima deserti e poi chiusi, però.. Però la Ferilli col suo “Beato chi se lo fa il Sofà” e gli Artigiani della qualità, ormai erano diventati di casa. In questi tempi di solitudine abbiamo perso pure questi coinquilini! Perso?

Luciano B.


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