racconti dalla quarantena: resoconti di giornate fra cucina e soggiorno percorrendo viaggi fantastici o meno.
Pesce d’aprile
[n.d.a.: pur ritenendolo ovvio, l’autore tiene molto a precisare che, mentre non lontano da noi si sta combattendo una battaglia estrema fra la vita e la morte, questi piccoli divertissement, che – bontà di Arcoiris – vengono pubblicati, hanno la speranza di distrarre un attimo e strappare un sorriso ai tre, quattro benevoli lettori. Il più confortante ultimo bollettino delle 18 autorizza un po’ di ottimismo].
Mi sveglio dopo aver dormito un mese intero: (bella) addormentata nel bosco o qualcosa tipo Good bye Lenin, fate voi. Dopo un mese, ho un bell’appetito. Vado in cucina per la colazione e accendo la radio. Il Gr ricorda che per decreto del Presidente del Consiglio permane il divieto di uscire di casa. Guardo il calendario alla parete, di cui è stato appena girato il foglio. Primo di aprile. Beh, pesce d’aprile! Non ce li facevo, quelli del Gr3, così seri e colti. Però, spiritosi! Quasi una parodia di un giornale radio ungherese.
Mi preparo per la palestra; oggi è mercoledì e ho pilates. Dici di no, che le palestre sono chiuse. Tutte. In tutta Italia. Vabbè, di’ che oggi non ti va di venire! Molto più credibile! Insisti. Ok, oggi ti senti stanco, non ci andiamo ma non dire sciocchezze. Come pesce d’aprile è un po’ fiacco.
Apro la finestra ed esco sul balcone con la tazza di caffè in mano. Ai balconi delle cucine di fronte bandiere italiane e striscioni “andrà tutto bene”. Forse stasera gioca la nazionale? No – mi spieghi – tutti i tornei nazionali ed internazionali sono fermi. Seh!? Forse hanno trovato il modo di non far vincere lo scudetto alla Juve. Ah, sì, questo è un bel pesce d’aprile. Anche per tutti quelli che lucrano sulle scommesse. Per soprammercato aggiungi che tutto lo sport è fermo e anche le Olimpiadi sono rinviate all’anno prossimo. E no, questa no, non è credibile, con tutti i soldi che girano intorno allo sport. Fermare le Olimpiadi. Solo la guerra c’è riuscita. Andiamo! Pesce d’aprile fallito.
A mezzogiorno devo correre di nuovo sul balcone: tutti affacciati a battere le mani. Mi sfugge il senso del gioco, ma mi piace e mi unisco.
Ho preparato la lista della spesa, ci sono un sacco di cose da comprare al supermercato. Mi fai guidare a me, che non guido da un mese? No, la spesa la fa solo un membro delegato dalla famiglia, e deve uscire di casa con la giustificazione. Con la giustificazione? Dei genitori? No, un’autocertificazione, che è stata riscritta quattro volte. Manco fosse L’infinito di Leopardi. Ok, continuiamo con il pesce d’aprile. Sto al gioco. Lo so che a te piace andare più da Elite che alla Coop e da Elite bisogna andare a piedi, perché non c’è parcheggio.
Visto che non posso uscire nemmeno per la spesa, vorrei dedicarmi alle pulizie domestiche, quelle straordinarie, visto che Pasqua è vicina. Beh, questo sì che è un bel pesce d’aprile! La casa è splendente, come se una fatina avesse dato un colpo portentoso di bacchetta magica: in condizioni normali ci vorrebbero almeno tre settimane per rendere tutto così lucido e brillante. Addirittura le maniglie delle finestre col Sidol. Dal momento che mi lamento sempre che non mi aiuti nelle faccende, un pesce d’aprile così è una sorpresa magnifica. Ci vorrebbero almeno una decina di 1° d’aprile in un anno.
Mi arrendo facilmente a quest’ultima impossibilità di agire e torno sul balcone. Ci sono tre con la tutina variopinta che corrono giù in strada e uno dal balcone che gli urla qualcosa. Sembrano parolacce. Ma no! Perché dovrebbe? Forse è qualche spiritosaggine in stile con la giornata di scherzi.
Mi sposto alla finestra del soggiorno, che guarda verso la strada principale. Non passa nessuno, né in macchina né a piedi, come fosse Ferragosto. Vi siete messi tutti d’accordo? Siete bravi!
No, qualcuno passa, ogni tanto. Cani al guinzaglio accompagnano padroni con museruola. Questa è originale!
Pranziamo con il sottofondo del telegiornale e richiama la mia attenzione un servizio che parla di immagini dal satellite che mostrano un limpido cielo di Lombardia; poi si passa alle acque trasparenti del Canal Grande, in cui nuotano decine di pesci. Ok, anche a La7 ci sono dei bontemponi. Con Photoshop e simili si può fare di tutto. Pesci nel Canal Grande, figuriamoci.
Nel pomeriggio telefono alla mia nipotina, per sapere come è andata a scuola. Scuola chiusa. Sciopero? No, è chiusa da tre settimane. Sì, ti piacerebbe! No, non mi piace più. E mamma e papà sono al lavoro? No, mamma fa smart working in cucina e papà lo fa in soggiorno. Brava, bella fantasia di ragazzina moderna. Ai tempi nostri i bambini si limitavano a disegnare e ritagliare un pesciolino di carta e ad attaccarlo dietro il grembiule dei compagni o la camicia di papà.
Gr2 delle 17,30. In realtà, mi allontano dalla radio per preparare il thè e faccio in tempo a cogliere solo il servizio di chiusura, quello “di colore”, che parla di Armani che produce camici e Gucci mascherine. Mah, questa non l’ho capita!
Mi ricordo che stasera abbiamo il nostro turno di abbonamento a teatro. Mangiamo prima, a casa, o solito trancio di pizza vicino all’Argentina? Teatri chiusi? E pure i cinema? E tutti i bar e ristoranti? E i tabaccai? Ah, quelli no! Ma che strano!
Ok, ok, avranno spostato il nostro turno e tu fai lo spiritoso. Vabbè, cena a casa. Eh, ma il tg di prima serata esagera: furti di borse della spesa, probabili assalti ai supermercati organizzati dalla mafia, “spesa sospesa” per contrastare la fame. La fame?
Ma che avete, tutti quanti? Il gioco è bello quando dura poco. Meno male che fra qualche ora saremo già al due aprile.
Marina M.
Grazie Marina
molto molto gradevole!
Stupendo Marina, piacerebbe a tutti noi che fosse un bel pesce d’aprile in anticipo di quasi un mese.
Ma no in inglese: ai no spicce. Dunque, hai spirito buono: puoi disinfettarci tutta casa. Ciao
La realtà che supera la fantasia….