un po di te

2006 – Carnia

Redazione

lbaldini

Un po’ di Te  – parte 12


Ultima parte del “resoconto” di percorsi montani effettuati a cavallo del duemila. Testo del nostro Gualtiero


Trek carnico dal 25 agosto al 3 settembre 2006

Prologo
Qui si conta l’avventura dei suddetti randonieri
che, fra pioggia, caldo e neve, fan su e giù per i sentieri.

Ouverture
Guarda un po’ che ti combina chi organizza la partenza:
letti, invece che cuccette: pussa via all’indigenza!

In media re
Dalla Cima di Sappada novecento sono i metri
che ci portano su al Calvi; e non siamo mica tetri,
tanto che si affronta il pranzo con dei primi succulenti,
che Patrizia con Lucilla ci hanno messo sotto i denti.

Fra Italia e Austria
Approdati siamo in Austria, all’Hocchaus, dimora bella,
dove Gual con disappunto scopre persa la mantella.

Le cose ritrovate
Mentre andiam verso il Volaier e risplende un’aria tersa,
un signore di Ravenna ci ridà la roba persa
ed un altro escursionista chiede a Franco se lui pensa
della macchina da presa di poterne fare senza.
Egli infatti ha ritrovato, quasi busta de monnezza,
quell’affar sofisticato che a Giannico dà l’ebbrezza.
Sul finale gran sorpresa per Giuseppe e per Luciano:
presto I’aria si fa tesa; e si tengono per mano
con le donne, assai più forti e ai perigli veri porti.

Lo spinotti no!
Per andare al Marinelli, fra scalette pioli e corde,
ci sarebbe lo Spinotti, ma la fifa già ci morde.
E perciò scendiamo al piano, risalendo da lontano.
Sor Riccardo il ravennate, nell’andare, è in gran fermento
e addolcisce l’escursione col suo musicale accento.

Al passo Santa Croce
Raggiungiamo il Santa Croce, poco lungi dal confine.
Cinque fan l’aspro cammino della guerra a lieto fine.
Ma Patrizia con Gualtiero stan seduti al ristorante:
fra fusilli e bocconcini, le delizie sono tante.
Quando tornano i marziali, c’è una triste novità:
Elsa soffre alla caviglia; e non sa come farà.

Elsa la roccia
Ma che Rocchi sia una roccia tutti ormai l’hanno imparato
e così, all’indomani, salta e corre a perdifiato.
Arriviamo alla Pramosio – tra vitelli e grasse vacche:
qui ricotta, qui formaggio – non si tratta di patacche.

Il gestor cortese
Venerdì è lo Zolnerhutte il rifugio a cui tendiamo,
ma quand’è l’ora del pranzo al Fabiani ci fermiamo.
E’ un bel tipo, qui, il gestore; lo scenario una delizia:
lui fornisce anche lo sdraio, dove il sol prende Patrizia,
sia sul petto e sulla faccia, sia sul palmo della mano.

A Dellach
A Dellach lo spogliarello: puzza questa e puzza quello.
Ci leviamo i panni lerci, ohi che lezzo da bordello!

Finis
L’indomani siamo a Roma. Fra miasmi e fra stridori,
fra le macchine e la gente, ah! i rupestri, alpini odori!

Gualtiero



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