Domani è un altro giorno
tappa 6 : Piazza Testaccio
Attraversato il lungotevere Ripa, si imbocca via dei Vascellari che poi prosegue col nome di via Santa Cecilia. Giunti a piazza Santa Cecilia si continua a dritto su via di San Michele e si sbuca su via di Porta Portese.
Si gira a sinistra e si attraversa di nuovo il Tevere sul ponte Sublicio. A piazza dell’Emporio si prende a destra sul lungotevere Testaccio e alla seconda traversa si gira a sinistra su via Romolo Gessi.
A Piazza dell’Emporio è stata girata una scena del film La finestra di fronte diretto da Ferzan Özpetek.
La canzone Gocce di memoria, cantata da Giorgia, fa parte della colonna sonora del film. vai al video (4 minuti)
Si arriva a piazza Santa Maria Liberatrice, la si supera proseguendo su via Mastro Giorgio e si giunge a piazza Testaccio.
Piazza di Testaccio nacque per volontà popolare intorno al 1900, per frenare l’urbanizzazione a tappeto della zona.
Il Comitato per il miglioramento economico e morale di Testaccio, costituitosi nel 1905 come espressione costruttiva dei disagi degli abitanti del quartiere e portavoce presso le autorità, ottenne nello stesso anno l’assegnazione di un lotto sterrato ed inedificabile, ancora di proprietà Marotti.
Per molti anni la piazza è stata la sede di uno degli storici mercati rionali della capitale, oggi spostato in altro luogo in seguito al recente completo restyling che ha interessato tutta la piazza. Lavori che hanno riportato al centro della piazza stessa anche la Fontana delle Anfore, realizzata nel 1926 da Pietro Lombardi, che nel 1935 era stata spostata in piazzale dell’Emporio.
https://www.turismoroma.it/it/luoghi/piazza-testaccio
Grande Rossella! Con la speranza di poterci passeggiare presto insieme.
Grazie Rossella per questa bella passeggiata!
Foto storiche, di un istante così speciale della Storia….
Ce ne ricorderemo di questo pianeta senza umani.
E comunque la prossima serie di foto sarà con le nostre facce in prima fila,
glielo facciamo noi il restyling alla città!
Grazie Rossella. Mi viene nostalgia del Pantheon e di un bel caffè come ai “vecchi tempi”.