Bacheca, Parole al vento

Parole al vento, n. 2

Redazione

lbaldini

Roma, 1 gennaio 2021


Il numero del 1° gennaio 2021

Tramonti

Tema


Claudio V. – Tramonto sul mare

Tramonta un brutto anno e il cielo offre spettacoli maestosi con quel suo rosseggiare meraviglioso e con le evoluzioni da incanto di moltitudini di storni.

Tramonto di Giuseppe Ungaretti
Il carnato del cielo/sveglia oasi/al nomade d’amore


colonna sonora


Fabrizio De André, Il pescatore (proposta di Francesca M)


Svolgimento


pensieri


“Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un’alba o un tramonto.”

Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, Longanesi


Luca, tramonto sul mare di Anzio

C’è un posto in Sicilia al mare il MIO mare si chiama rocca dei tramonti… lo so non è originale ma mi ricorda le lunghe estati della mia gioventù quando si bivaccava in spiaggia fino a tardi….un tramonto dopo l’altro….
Buon anno a tutti!

Gabriella D.


All’ombra dell’ultimo sole s’era assopito un pescatore….. E aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso…e se poi ti scegli che è già notte non è detto che il buio sia pesto, potrebbe esserci invece un fiume di stelle ad illuminare la notte come spesso sotto il cielo d’africa.

Francesca M.


Pino F., Chi non ha mai fotografato un tramonto?

L’italiano è una lingua molto ricca, le parole possono avere diversi significati e il nostro sentire ne è condizionato.
Il tramonto di un uomo, viale del tramonto, una vita al tramonto sono frasi che ci raccontano immagini in genere tristi: la fine di una vita, di una carriera, di una storia e di una giovinezza.
Ma un tramonto dietro la cima di una montagna, un tramonto sul mare, con quelle splendide gradazioni di colori caldi che incantano, chi mai li direbbe tristi?
E allora, anche i nostri tramonti possono rappresentare la fine di una fase, l’attesa di una nuova alba di più forti consapevolezze.
Auguri a tutte e tutti! 🥂

Massimo M.


“Queste di fine dicembre sono le notti più lunghe, e così nel silenzio della casa ascolti gli scatti dei secondi sull’orologio che da soli riempiono lo spazio che ti è attorno. Attraverso le finestre guardi le stelle che vanno per il cielo, come i tuoi ricordi, o le tue fantasie. Paesi lontani, amici, cose vissute o lette, poesie che ricerchi. I giorni di ieri, lontani, e quelli di oggi. La morte. Il tempo va via lento o frettoloso; non sai se sono passate ore o pochi minuti. L’alba non rischiara. Vorresti uscire dal letto, rivestirti e affrontare il freddo, la notte stellata e la montagna per incontrare le persone care, le fanciulle amate, i compagni. Una lunga fila di volti.” Mario Rigoni Stern.

Luciano C.


Pensieri Al Tramonto
Una vecchia barca legata alla sua cima ondeggia un po’
e le pietre sotto ai miei piedi non si muovono
vorrei stare così immobile degli anni e non fermarmi mai
in faccia gli ultimi raggi del sole che fra un po’ tramonterà
e quando le sere scendono e dolci poi ci avvolgono
ci addormentiamo e i sogni poi piano piano entrano
come dottori attenti che ci guariscono
o come amici veri che ci capiscono…
Luca Carboni

Fernando


Il tramonto, stasera, è questo caldo scambio di pensieri e auguri tra amici camminatori. Che come il sole, di cui avvertiamo il pieno valore, proprio in prossimità della sua scomparsa all’orizzonte, ci mostrano di cosa abbiamo fondamentale necessità. Buon 2021 di umanità!

Laura B.


arguzie


” Soltanto 40 nuovi contagi in Cina oggi: “Anche il sole del giorno peggiore tramonta”, antico proverbio cinese. “Il sole del giorno peggiore tramonta prima se stai in casa e non fai il bauscia”, moderno proverbio milanese

@MassimoCirri·9 mar


I tramonti sono la dimostrazione che anche la fine di qualcosa può essere spettacolare

@licausilvana 15 dic


Un abbraccio e tanti auguri a tutti!! Di sole cose belle per il 2021!!!
( sono stringata ma …..sto curando il brodo)

Paola G.


Miei cari le vostre parole bellissime mi hanno intimidito….e non ho neanche il brodo da curare…mi limito a farvi gli auguri per tantissimi abbracci nei tramonti 2021…e vista l’aria che tira non mi pare poco….

Rossella G.


tante parole, il testo lungo


“Di cosa che volge al termine, si dilegua, viene meno e scompare”, così la voce tramonto sulla Treccani. Al tramonto segue la notte, ma poi arriva una nuova alba. Dopo una civiltà ne sorge un’altra, godiamoci uno stupendo tramonto per poi affrontare curiosi un’altra affascinante aurora.

Tralummescuro


Mia cómme d’inverno, quando Orion dal cielo declinando imperversa sovra la terra otenebrata, quando verso le quattro, quattro e mezza del pomeriggio, alé, di pacca, come una ghigliottina che scende rapida e implacabile, come una mannaia brandeggiata da un boia senza pietà, ti cala addosso lo scuro, il buio de la notte, e devi impiare la lumme elettrica, se ci vuoi vedere qualcosa, e così è per giorni e mesi, fino al ventuno di dicembre, solstizio d’inverno, quando i giorni cominciano ad allungarsi, poco ma si alungano (per Natalino un passo d’agnelino, per la Bufagn-gna un passo ed cagn-gna), che non sarà un granché ma piutosto che gnénte è mò meglio piutosto, e cominci speranzoso a spetare la primavera. No d’inverno. Vuoi dire d’estate, anche se col ventuno di giugn-gno, solstizio d’estate, le giornate tornano indrédo, ahinoi, ma sono ancora lunghe, hai voglia se sono ancora lunghe…
Alóra pensi e t’arcòrdi di quando, bambino, il giorno cominciava a declinare, doppo una mattinata e un pomeriggio trascorsi su e giù per il fiumme in piacevolissime nefandezze infantili, i piedi già lavati da brusche mani di avole nell’acqua del botàccio (ti avevano costretto, a lavarli, dalla polvere e dal sudicio di questo mondo, perché andavi a piedi nudi, dimentichi che te li avevano di già lavati il giorno prima, e tu pensavi che quei continui lavacri fossero un’inutile ripetizione, un accanimento terapeutico). Ti sedevi contr’al muro fuori dall’usc-scio di casa nel tepore della giornata estiva che scivolava nella sera con in mano o il Corrierino o Il Vittorioso o Tex o Sciuscià o Il Piccolo Sceriffo, o qualunque altro fumetto o libro su cui eri riuscito a mettere le mani. Sentivi, poco lontano, gli ultimi paesani di ritorno dai campetti di là da l’acqua che si motteggiavano con tuo zio Nerìco che, la zappa in mano, rincalzava i fagioli nell’orto della Gigia: “Avanti pure, Merìgo”, e la consueta risposta: “Avanti e vita lesta, manghiar póco e lavorar da bestia”, perché era ormai tralummescuro e dovevano tornare su, in paese, a manghiare pur anco loro.
Poi, dolce, calava il buio, ma non subito, perché l’imbrunire era lento, piano la linea d’ombra saliva su verso il crinale di là da l’acqua. Si mangiava anche noi, nell’androne, perché d’estate si mangiava nell’altra stànzia, no in cucina dove i fuochi per far da mangiare avevano alzato il caldo. E a poco a poco veniva il buio, ma lento, dolce, che quasi non te ne accorgevi.
Quant’era durato quel tralummescuro? Ore. E c’era un silenzio datorno! Sentivi anche il fiume ruiare, ma lene, tranquillo, e le voci di casa che parlottavano del giorno e si preparavano per la notte.
“Tralummescuro” era dialetto, quando tutti parlavano dialetto, e lo traduci con “all’imbrunire”, ma senti che non è la stessa cosa. Ti viene in mente il profeta Isaia, ma all’incontrario, perché egli parla della notte che sta per farsi giorno. Tralummescuro è la luce, il chiarore (la lumme) che sta per diventare buio, la notte (lo scuro) e di notte, alora, era scuro davera. Adessa non passa più nesuno e anche il Mulino è privo di voci; anche di là da l’acqua non ci va più nessuno, a legare le viti, a zapetare un campetto, a rubare le ciliege, e la mulattiera è mezzo crollata.
Tralummescuro è di un mondo, di una civiltà che non esistono più. Di gente che non c’è più. Verodìo.

Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto di Francesco Guccini, Giunti, 2019

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