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Un pomeriggio con Irina

Redazione

lbaldini


Roma, 3 gennaio 2023


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Giuseppe e Patrizia ci aggiornano sulla situazione di Irina, la nostra ragazza ucraina.


Buonasera a tutte e tutti e buon anno nuovo. Vi scriviamo ancora.
Tra le feste e con il nuovo anno abbiamo pensato di darvi altre notizie di Irina. In realtà questo sarà una sorta di resoconto di una chiacchierata tra Patrizia e la ragazza, un pomeriggio prima di Natale in cui era libera da scuola perché convalescente da una bronchite.
Ci siamo sedute sul divano per scambiarci un po’ di chiacchiere, elementari, ora si può perché Irina capisce l’italiano abbastanza bene. Finora ero abituata a ripetere tutto due volte per essere sicura che capisse ma ormai lei si stizzisce: “Ho capito, ho capito.” L’altro giorno avevo chiesto come stava. Mi aspettavo che dicesse, bene, come al solito. Mi risponde : “Sono un po’ assonnata!”  Sono rimasta di stucco.
Torniamo alla chiacchierata. Ero interessata in primo luogo a sapere qualcosa di più sulla città nella quale ha vissuto fino a quando allo scoppio della guerra i suoi non l’hanno spedita fuori dai confini dell’Ucraina. E’ subito entusiasta e va a prendere il computer. Mi mostra una presentazione che ha fatto, in italiano, prima dell’estate per la scuola media qui a Roma.
Ma io volevo sapere di più. Lei mi spiega che ora la sua città è denominata  Kropyvnyc’kyj  ma che fino al 1924 era nota come Elisavetgrad, poi fino al 1934 Zinov’evsk , nel periodo 1934-39 Kirovo e fino al 2016 Kirovohrad.  Questo già dimostra quanti poteri abbiano regnato sulla città, penso. Mi gira la testa. Prima lo zar, poi i soviet, con il rivoluzionario bolscevico 
Grigorij Evseevič Zinov’ev, nato qui, poi quando questo cadde in disgrazia, toccò al funzionario Sergej Mironovič Kirov. Dopo la caduta dell’Unione sovietica e gli sforzi per sottrarsi all’influenza della Russia gli abitanti hanno scelto di dedicare la città al cofondatore del teatro nazionale in lingua ucraina Marko Kropywnyzkyj , che qui ha vissuto e operato. Mi immagino una città italiana della stessa grandezza, come Verona, Padova o Catania cambiare quattro volte nome nel giro di poco più di un secolo.
Passiamo a guardare le foto bellissime da lei scattate sul fiume Inhul che attraversa la città.


fiume Inhul 

Un pomeriggio tranquillo in compagnia di una ragazza di quindici anni, che parla della sua città. Poi un segnale del suo smartphone avverte di un messaggio: viene da Kropyvnyc’kyj, un’amica la aggiorna sugli allarmi in corso.

Ricordiamo che i versamenti possono essere liberi o periodici, a seconda delle preferenze.
Vi mandiamo quindi il prospetto aggiornato con le spese sostenute e le donazioni ricevute. Segnaliamo che nel mese di dicembre abbiamo avuto una spesa imprevista (come per la maggior parte degli italiani!): la bolletta della luce molto superiore al consueto. Inoltre, abbiamo messo in programma l’acquisto di una stampante a colori, che le sarà utile per i suoi lavori al liceo artistico.
In allegato il consueto resoconto di spese e donazioni.

Alla prossima lettera, e grazie!
Patrizia e Giuseppe




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