13 marzo 2021


Sabato 13 marzo 2021 – E – Da Pratarelle di Orvinio a Cima Casarene


Coord.: Patrizia Mauracher


Punto di ritrovo: ore 10 in località “Fontanile delle Pratarelle” (917 m) a circa 3 km da Orvinio sulla strada provinciale che conduce a Scandriglia


  • Difficoltà: E
  • Dislivello: +300 m; – 300 m
  • Tempo di andata: 2 ore 30 min
  • Tempo di ritorno: 2 ore 

Per arrivare al punto di ritrovo:
Autostrada A 24 fino all’uscita Vicovaro-Mandela. All’uscita dell’autostrada girare a destra sulla ss 5 Tiburtina . Superato il ponte autostradale e oltrepassato il bivio per Mandela svoltare a destra sulla sr 314 Licinese (indicazioni per Licenza Orvinio). Percorrere la Licinese per 21 km fino a raggiungere Orvinio. Dal centro di Orvinio, all’altezza della porta di accesso al borgo antico svoltare a sinistra e poi girare subito a destra seguendo le indicazioni Scandriglia e loc. Le Pratarelle. Percorrere la strada per circa 3 km. Oltrepassata la chiesa S. Maria di Vallebuona, in alto a destra, si giunge a Le Pratarelle (911m). Lasciare l’automobile all’altezza dello slargo con un pannello del Parco, una casa colonica in alto a destra e il cancello con indicazione Soggiorni San Michele.


Percorso:
Il sentiero 309 si diparte sulla destra dalla strada (in direzione Scandriglia) poco prima dello slargo dietro la casa colonica.  Il percorso, in debole salita, inizia da un cancello in legno e si snoda su una carrareccia che permette di giungere in pochi minuti alla sella Morrone.  Da qui il cammino, dapprima su carrareccia, diviene meno evidente. La graduale risalita si fa marcata negli ultimi centocinquanta metri nella sella compresa tra le testate delle valli di Colle Capannola e di Costa Casciolo. dove si attraversano radure aperte e pascoli cespugliati nei quali brucano cavalli allo stato brado. Raggiunta la Cima Casarene, che si individua per una croce nascosta tra gli alberi, si incontrano i resti, difficilmente individuabili, di un antico sito. In un paesaggio di piccole radure cinte da folti boschi, si trovano le tracce di uno dei tipici insediamenti d’altura realizzati alla fine del IV secolo a.C. dai Romani e dai Tiburtini per controllare la regione montana allo scopo di opporsi alle incursioni degli Equi. Il ritorno è previsto sullo stesso percorso.