20, 21, 22 e 23 novembre – Camminando sul Vulcano. Trekk sul Monte Amiata.
Venerdì 20 novembre
Partenza da Roma per Castiglione d’Orcia nel pomeriggio. Pernottamento e cena all’Hotel Le Rocche.
Sabato 21 novembre
1^ tappa: Castiglione d’Orcia – Vivo d’Orcia
durata: 4,30 ore circa
Il tranquillo borgo medievale di Rocca d’Orcia dominato dalla spettacolare Rocca a Tentennano, uno degli ultimi baluardi dell’indipendenza senese contro I’espansione di Firenze merita una visita attenta. Da Rocca d’Orcia si va verso la Madonna delle Querce, passando per la Valle del Fosso Spinella, e si entra nei magnifici boschi che rivestono le pendici del vulcano. Un percorso particolarmente suggestivo conduce direttamente all’Eremo (o Contea), poderoso castello cui si affianca un caratteristico borgo medioevale. Mancano pochi minuti a Vivo d’Orcia, piacevole centro di vacanza ai piedi del vulcano.
Domenica 22 novembre
2^ tappa: Vivo d’Orcia – Abbadia San Salvatore
Dislivello in salita: 650 m Dislivello in discesa: 680 m
durata: 4,15 ore
“I bellissimi castagneti che rivestono quelle pendici si estendono verso l’alto fino al segno ove il freddo e le nevi dell’inverno e l’asprezza del luogo
non permettono loro il vegetare e il durare. Succedono quindi ai castagni i faggi, i quali folti, giungendo alla più alta cima le fanno una chioma verde e
maestosa”. Così, nel 1795, descriveva la grande foresta del vulcano Giorgio Santi nel suo Viaggio al Monteamiata. Nonostante le strade che salgono verso la cima, gli alberghi e le piste di sci, la foresta dell’amiata riesce ancora ad emozionare i camminatori che percorrono i sentieri della montagna più alta della Toscana meridionale. E’ una giornata dedicata alla foresta nella quale si entra accanto all’Ermicciolo, e che si percorre a lungo senza lasciarsi troppo disturbare dalle strade che salgono verso la cima. Alla fine, accoglie il camminatore Abbadia San Salvatore, la”capitale” del comprensorio amiatino. Nota in passato per le sue miniere e oggi apprezzata stazione di villeggiatura, la cittadina ha al centro I’Abbazia del San Salvatore, fondata da un notabile longobardo (il re Rachis o il nobile Erfo) intorno al 750 e che merita una visita attenta anche da parte del camminatore più frettoloso.
Lunedì 23 novembre
3^ tappa: Abbadia San Salvatore – Santa Fiora
Dislivello in salita: 400 m
durata: 4,30 ore
Dislivello in discesa: 550 m
La seconda giornata a piena immersione tra le grandi foreste dell’Amiata collega tra loro i due centri più ricchi di monumenti e di storia tra quelli – tutti di grande interesse – ai piedi del grande vulcano della Toscana. Arroccata sul colle a 684 m di quota, Santa Fiora conserva uno splendido e caratteristico centro di impronta medievale nel quale spicca la Pieve delle Sante Flora e Lucilla con le terracotte robbiane, e che si affaccia sulla limpidissima polla delle Sorgenti della Fiora circondata da mura e sculture di trachite del 18551.
Prima di raggiungere il paese, il sentiero traversa a lungo boschi di castagno, di conifere e di querce della montagna, incrociando la strada che sale verso Prato della Contessa e la vetta nei pressi del vivaio forestale di Fonte delle Monache.
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