28 aprile 2002

Domenica 28 – Via Amerina e i misteri degli etruschi.

La Necropoli romana di Fosso Maggioree la via Amerina
Dal 1982 è in corso di svolgimento ad opera di volontari del Gruppo Archeologico Romano un intervento di recupero e valorizzazione di un vasto complesso archeologico costituito da una necropoli romana e da un lungo tratto dell’antica via Amerina, delimitato a sud dalla strada provìnciale “dell’Umiltà” per Civita Castellana e a Nord dal sito monumentale della città di Falerii Novi. L’intervento di recupero si inserisce in un più vasto progetto inerente un itinerario archeologico e naturalistico che attraverserà una delle zone più interessanti dell’Agro Falisco, alla realizzazione del quale sono impegnati, oltre al G.A.R. e alla Lega Ambiente di Civita Castellana la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale e le amministrazioni comunali di Civita Castellana, Nepi, Fabrica di Roma, Castel S.Elia.
I Monumenti
Piazzola con monumento a fregio dorico

Poggianti su di una lunga pedana tagliata nel banco tufaceo, si allineano quattro monumenti funerari interamente costruiti. Il più interessante è stato riconosciuto cone appartenente al gruppo con fregio dorico grazie allo studio di parti recuperate della decorazione scolpita su peperino. L’importanza della scoperta è legata aI fatto che il monumento nel nostro caso databile all’età augustea, è fino ad oggi l’unico del genere rinvenuto nell’Agro Falisco. Gli altri tre monumenti sono di più modeste proporzioni e si configurano come recinti costruiti con blocchi squadrati di tufo. Le sepolture si trovavano all’interno, entro fosse e pozzetti scavati nel riempimento oggi scomparso. I materiali rinvenuti hanno permesso di inquadrare cronologicamente il complesso tra la età augustea e il secondo quarto del I sec.d.C.
Il Colombario
Alla estremità Sud della pedana tagliata nel banco di tufo, entro uno sperone posto ad altezza maggiore, è visibile un piccolo ambiente a cielo aperto, che ha restituito 12 sepolture a incenerazione in parte collocate entro nicchie e in parte entro fosse scavate nel pavimento. Altre due sepolture sono state rinvenute su di una balza tufacea esterna al colombario. I materiali rinvenuti hanno consentito di datare il complesso aìì’età giulioclaudia.
Le tombe a camera
Le tombe a camera visitabili presentano alcune caratteristiche comuni: sono monocanerali a pianta quadrangolare con soffitto piano, hanno sepolture plurime e sono prive di corridoio di accesso. Le pareti interne sono affrescate ma l’intonaco policromo è ora visibile solo in alcuni punti. Spesso in una stessa tomba coesistono due tipi di sepolture: incinerazione ed inumazione.
I Ponti
Sono due i ponti romani costruiti con blocchi squadrati dì tufo che si incontrano lungo il primo tratto della strada romana. Diverso è tuttavia il loro stato di conservazione: infatti mentre il ponte sul Fosso Tre Ponti è tuttora transitabile in quanto vi passa la strada interpoderale di accesso alla necropoli, del ponte sul Fosso Maggiore è visibile, peraltro pressocchè intatta, solo una delle due spallette su cui poggiava l’arco oggi scomparso.

La via Amerina
Il tratto basolato riportato alla luce è lungo circa m.30. Il suo stato di conservazione è buono: i basoli hanno mantenuto il loro assetto originario comprese le zeppe che in alcuni punti servivano per colmare le lacune esistenti tra due o più basoli vicini. Sono nettissimi anche i solchi lasciati dal passaggio dei carri, ma a questo riguardo si deve notare che alcuni basoli più usurati sono stati sostituiti, interrompendo con una superficie liscia la continuità del solco. Anche le crepidini si presentano in buono stato di conservazione; da osservare infine che ogni m. 5 sono presenti nella crepidine dei blocchi più grandi rispetto agli altri, evidentemente in funzione di segnadistanza.