Sabato 10 e domenica 11 dicembre – E – Di qui passò Francesco
Assisi m 469 – Spello m 313
Dislivello in salita: m 801
Dislivello in discesa: m 957
Lunghezza: km 1 5.5 – Tempo di percorrenza: 6 h 30 m
Difficoltà: E (Escursionistico)
Questo sentiero, lungo ma molto panoramico e vario, indicato come Sentiero n. 50, collega Assisi con Spello passando per l’Eremo delle
Carceri, l’affioramento roccioso di Sasso Piano, i pascoli sommitali e le doline carsiche.
Si esce da Assisi passando per Porta Cappuccini (469 m di quota), si cammina lungo un viale di cipressicomuni che costeggia le vecchie mura e si prende una pista ripida.
Si attraversano boschi di leccio e di roverella ed in corrispondenza di un’area di sosta attrezzata si raggiunge Ia strada panoramica del Monte Subasio.
Si scende in direzione dell’Eremo delle Carceri e dopo 900 m si lascia la strada provinciale n. 251 di San Benedetto per risalire il fosso delle Carceri (questo fosso, che è quasi sempre asciutto, secondo la tradizione locale si “mette a tirare” quando qualche calamità incombe su Assisi).
Lasciato l’impluvio e raggiunta la zona dei pascoli, a quota 1059 m si arriva al rifugio di Vallonica. In questa località furono realizzate dall’Istituto
di Botanica della Facoltà di Agraria di Perugia alcuni impianti sperimentali di piante officinali e tuttora è possibile osservare nel campo recintato sottostante il rifugio piante di lavanda e di rabarbaro. Si prosegue in direzione di Sasso Piano, l’affioramento roccioso più alto in quota (1125 m), notando nel periodo primaverile i grossi cappelli bianchi dei funghi prataioli e dei turini e le fioriture variopinte di non-ti-scordardi-me, orchide sambucina, orchide maschia e viola d’Eugenia. Oltrepassato il fosso Rosceto il sentiero raggiunge la strada panoramica del Monte Subasio in prossimità del rifugio del Mortaro (1284 m di quota), conosciuto anche come il rifugio del soldato poiché durante la seconda guerra mondiale veniva utilizzato dai militari come osservatorio aereo. Proseguendo si incontrano due profonde doline carsiche quasi contigue che vengono chiamate localmente mortari (dal latino mortarium, per la loro forma). Il Mortaiolo o Mortaretto è una cavità di 70 m di diametro e 20 m di profondità. Il Mortaro grande presenta dimensioni maggiori ed ospita al suo interno un lembo di faggeta; il suo diametro raggiunge i 200 m mentre la profondità è di 40 metri circa. Si continua quasi in piano, si supera l’incrocio con il sentiero 57 che conduce a San Giovanni di Collepino e scendendo attraverso un pascolo arido si raggiunge Fonte Bregno (1028 m di quota). Qui è possibile osservare il limite tra il bosco ed i pascoli; gli alberi non riescono a spingersi più in alto probabilmente a causa del sottile strato del suolo e dell’azione del vento. Nei pressi della sorgente è possibile usufruire di un’area attrezzata e di un piccolo rifugio con camino.
Il sentiero prosegue attraversando in direzione del fosso Renaro un bosco di carpino nero con acero d’Ungheria ed orniello; una breve deviazione
conduce a Sasso la Botte, un piccolo affioramento roccioso isolato che interrompe la continuità delle chiome.
Raggiunto l’impluvio (775 m di quota), si supera il sentiero 56 (Sasso Rosso – il Lago) per risalire le pendici boscate del Monte Pietrolungo. Oltrepassati alcuni rimboschimenti misti di conifere e latifoglie si arriva a Poggio Caselle in cui prevale una formazione arbustiva costituita da ginestra
odorosa, ginepro rosso, citiso a foglie sessili, terebinto e caprifoglio etrusco.
Da questa località il sentiero scende tra gli oliveti e raggiunge Fonte Bulgarella, alle porte di Spello.
Attorno al Monte Subasio
Assisi m. 469 – Rifugio degli Stazzi m. 1050 – Assisi m. 469
Difficoltà: E (Escursionistico)
Il sentiero congiunge la frazione di Costa di Trex nel Comune di Assisi con il rifugio del Mortaro attraversando boschi di latifoglie, rimboschimenti di conifere e pascoli sommitali.
Per raggiungere il punto di partenza di questo sentiero è necessario percorrere la strada provinciale Assisi-Spello n. 249, superare di 600 m il centro abitato di Costa di Trex (km 5,4 da Assisi). Il sentiero inizia sul lato destro della strada provinciale in corrispondenza di una pista; oltrepassata la catena che impedisce il transito ai veicoli a motore si arriva alla sorgente detta la Castellana. In questa località venne allestito negli anni venti un vivaio forestale; i gradoni ed i grandi esemplari di conifere presenti ne indicano l’ubicazione.
Il sentiero prosegue attraversando un bosco di carpino nero misto ad acero d’Ungheria ed orniello. Il sottobosco in questo tratto è costituito da maggiociondolo, da citiso a foglie sessili e da dafne laurella.
Lasciata la comoda pista che conduce a Fonte della Maddalena si iniziano a percorrere le caratteristiche svolte che si inerpicano attraversando un bosco degradato rinfoltito con pino nero.
Guardando con attenzione il terreno si notano le impronte lasciate dai cinghiali e gli strobili del pino accuratamente rosicchiati dagli scoiattoli.
A quota 950 m si attraversa il sentiero a mobilità garantita che dalle Banditelle di Armenzano sale alla curva del Calcinaio. Da qui ci si dirige verso il rifugio Stazzi e poi in discesa verso Assisi.
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