Roma, 5 luglio 2023
La poesia di Gualtiero questa volta ci conduce sui Pireni.
Pirenei – MOVIMENTI NOTTURNI IN CINQUE OTTAVE
E alle dieci della sera
tutti a letto, allineati,
aspettando (aspetta e spera)
che, dal sonno ristorati,
poi si possa, la mattina,
risalir cime e nevai,
ben lontani dal via-vai
della vita cittadina.
Ma a partir da quel momento
nell’equipo-Piacentini
si sviluppa un gran fermento:
son concerti sopraffini,
son pedardi sibilanti,
ronfi, botti e imprecazioni…
Si capisce: siamo tanti
e son tante le emozioni.
C’è chi subito s’addorme
e si tuffa in un momento
dentro a un ronfo sordo, enorme,
che tremar fa il pavimento;
poi si sente una chiusura
manovrata con destrezza:
nel marsupio c’è la cura
per i crampi, la stanchezza.
Nella tenebra che avvolge
quest’informe accampamento
il torpore ci travolge,
ma c’è sempre, a un bel momento,
chi ti allenta qualche peto
(qui non conta classe o ceto)
che ti coglie a tradimento,
come un colpo secco al mento.
Quando, infine, l’alba appare
risvegliando gli animali
e le cose a lor più care,
della notte scordi i mali
e, di nuovo, ti prepari
a sfidar quell’aspre vette:
per camosci miti e ignari:
pronte son le macchinette…
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