Sono rimasto molto colpito da queste composizioni di Nadia che pur essendo state scritte trentanove anni fa, mantengono intatta la loro freschezza, mostrandosi sempre attuali perché ancora oggi, pur essendo intervenuti molti cambiamenti nella vita di tutti noi, ma in particolare in quella delle donne, molto resta ancora da fare. E mi ha colpito la sua capacità di raccontarsi con sincerità, senza alcuna paura di parlare di se stessa, delle sue paure, delle sue speranze.
Ho conosciuto Nadia nel 2001, credo, in casa d’amici, a casa di Giuliana Ragaglia che cantava nel nostro coro e che aveva organizzato una piccola festa nella quale c’era anche lei, la nostra Nadia, con cui è nata una forte amicizia a prima vista, tanto che il martedì successivo venne anche lei alle prove diventando a poco a poco un elemento positivo, un punto di forza del gruppo capace di fare squadra.
Ci mancherà tanto. Mi mancherà tantissimo perché la nostra intesa basata su un senso di empatia immediato, col tempo è cresciuta ed è diventata capacità di comprendersi senza parlare, soltanto scambiandosi un’occhiata. Mi mancherà una persona alla quale è stato facile e semplice volere bene. Mi mancherà la sua generosità, la sua disponibilità, la sua prontezza nel caricarsi una parte delle fatiche e delle responsabilità. Il giorno che suo padre è morto, Nadia mi ha mandato un messaggio per farmelo sapere; un messaggio che mi diceva la sua improvvisa debolezza, il suo smarrimento, il suo bisogno di essere confortata; per questo aveva voluto condividere quella triste notizia solo con alcuni/e dei suoi amici/he più cari/e. E’ stato per me un grande onore sapere che mi considerava fra questi e per questo mi scriveva. Non potrò mai dimenticarmelo.
Aldo Luciani
Con Nadia c’eravamo conosciuti una sera di tanti anni fa, ad una festa in casa di una comune amica, forse alla fine del 2001.
I ferrovieri hanno una capacità speciale nel riconoscersi fra di loro, quando si incontrano, anche se non sono in divisa, e per questo ci ritrovammo subito a conversare, scoprendo che, oltre al lavoro, avevamo in comune tante altre cose. La passione per gli sport minori, per esempio, quelli dove la fatica è tanta e non ci sono premi da vincere. A Nadia piaceva anche cantare e noi, al DLF, avevamo da poco rifondato un coro. Così cominciammo a vederci ogni martedì alle prove del coro. Condividevamo anche la militanza sindacale comune, la passione per l’impegno politico, la disponibilità a dare una mano a chi è in difficoltà, la voglia di lavorare per difendere e affermare gli ideali comuni e i valori di giustizia sociale, democrazia, pace, rispetto delle persone e delle loro differenze, che siano di genere, di religione, di nazionalità.
Che tu fossi una persona speciale lo abbiamo visto lunedì scorso, quando, già mezz’ora prima dell’inizio della funzione religiosa, la Chiesa di Sant’Ireneo era piena di persone. Tanti avevano un ricordo particolare di te da raccontare, tutti si sentivano profondamente commossi. Anche il sacerdote che officiava, parlando di te e della tua famiglia e di come tu sia cresciuta partecipando alla vita della comunità parrocchiale, s’è accorto di una partecipazione sincera e straordinariamente numerosa dei tanti che erano venuti per dirti ciao.
In tutti questi anni la nostra amicizia è diventata sempre più profonda e tutti e tutte ci siamo sentiti legati a te. Ci hai amato e hai saputo sempre trovare il modo di dare a noi una parte delle tue energie. Un paio di anni fa, sebbene fossi stanca, di fronte alle nostre richieste di aiutarci a superare un momento di crisi, hai accettato di diventare la Presidente del nostro Coro, caricandoti di altri impegni.
Sei stata una persona speciale e, oggi che non ci sei più, tutti ci accorgiamo di doverti qualcosa, di avere ricevuto da te più di quanto abbiamo saputo restituirti. Ci mancherai, Nadia.
L’altro giorno, in Chiesa, la tua amica di gioventù, Caterina ti ha ricordato leggendo i versi da te composti quand’eri una giovane donna di poco più di vent’anni, quando affidavi al tuo diario personale le tue emozioni, i tuoi sentimenti, i desideri, i sogni per il futuro, come ha fatto la gran parte di noi.
Rileggendo i tuoi versi, vogliamo accomiatarci da te.
Arrivederci Nadia
Aldo Luciani