“Nadia, datte ‘na mossa!” – fa Gualtiero, mentre già il sole brilla lusinghiero”. Queste parole dicono che Nadia è con noi a uno dei tanti trekking fatti insieme. Questi ricordi non si cancellano, agiscono come l’urne dei forti di foscoliana memoria; perché Nadia ci organizzava, ci dava gli appuntamenti, ci aspettava e ci contava a Largo della Primavera: “Chi manca? Ah, Caterina e Massimo. No, stanno arrivando. E’ Tonino che ancora non si vede; il solito, ma pure oggi gli faccio pagare il caffè”.
Nadia mi telefona. Già: è mercoledì, vuole sapere se ci vediamo a villa De Sanctis alle sette e mezza per la solita oretta di walking. Dico di sì. Ci riconosciamo da lontano, trenta, quaranta metri, alziamo le braccia, ci sorridiamo avvicinandoci, ci baciamo su tutte e due le guance.
Gualtiero