numero 5 – Newsletter dell’Associazione Arcoiristrekk – ottobre 2019
Felice Benuzzi viene destinato al Governo Generale dell’Africa Orientale ad Addis Abeba. Viene fatto prigioniero dalle truppe inglesi nel 1941 e avviato ai campi di prigionia del Kenya, allora sotto il protettorato inglese. Prisoner of War no 41033. “È la stagione delle grandi piogge, fine aprile 1942… Una mattina, all’improvviso, il sole s’impone, il cielo si schiude e appare, maestoso, il monte che darà il senso a tutto quanto.- Presto, alzati! Si vede il Monte Kenya! Se non ti spicci si copre di nuvole.- Com’è? – risponde Benuzzi mentre si allaccia le scarpe.- In gamba. Ha qualcosa del Monviso, ma lo batte. Sbrigati! Di fronte al massiccio argenteo e scuro, ai ghiacciai che brillano al sole, alle creste di basalto che spiccano come asce di cavernicolo levate al cielo, Felice rimane incantato. Un assetato di fronte al miraggio. Dura un momento, poi il cielo serra i ranghi e prosegue la stagione delle piogge. Finalmente il Monte Kenya riappare.- Esiste un futuro! – esclama Felice. – se si sa crearlo, se si sa osare, se si sa preparare. Rimettere in moto il tempo. Ecco la folle idea: evadere dal campo, salire in vetta, alzare una bandiera italiana. Realizzarsi in una “azione concentrata” e poi ripresentarsi al campo”. La storia della fuga e della scalata l’ha già raccontata Benuzzi nel suo libro “Fuga sul Kenya”. Ma si può ripercorrerla e partire da quello spunto per parlare di Africa, di montagne, di fughe, raccontare tante storie agganciandole l’una all’altra. Wu Ming 1, “disseppellitore di storie” crea un racconto di tanti racconti. Parla dell’Africa (di tante Afriche) e delle Alpi Giulie, parla di Italia e “italianità”, di esploratori e squadristi, di poeti e diplomatici, di guide alpine e guerriglieri. Attraversa i territori e la storia di quattro imperi. È un racconto di uomini che vagarono sui monti; uomini che solo in montagna si sentivano leggeri, finalmente se stessi. “La montagna era tempo liberato, rubato al dover vivere, conquistato con unghie, denti e piccozza”.
Per trovare la biblioteca più vicina che possiede il volume di Wu Ming 1 e Roberto Santachiara, edito da Einaudi nel 2013, si veda sul Catalogo Unico Nazionale.
Antonietta