numero 14 – Newsletter dell’Associazione Arcoiristrekk – aprile 2021
Pericoloso è pericoloso, qualcuna che conosco, durante un’escursione, ci è andata pure al pronto soccorso per tagliare un salamino, ma non se ne può fare a meno.
Non consiglio l’uso per estrarre il bossolo di una colt come fa Tex Willer.
Eppure che emozione quando ci si appresta a disinfettare la lama prima dell’intervento sulla “carne viva”! Il fornelletto a gas o addirittura l’accendino non saranno il fuoco del bivacco, una scheggia di legno non sarà la freccia dei Sioux, eppure il gesto ci rimanda incredibilmente alla Frontiera, ad eroi, ad avventure che hanno riempito il nostro immaginario.
A dire la verità, per quel che mi riguarda, ho serie difficoltà a pensare anche all’incisione che si raccomanda in caso del morso di vipera: forse la vittima del serpente si può salvare, ma io di sicuro svengo.
Il coltello è in ogni caso indispensabile. Ci affetti il pane e ci serri la vite dell’occhiale, ci tagli il cordino che ricompone lo scarpone che si è aperto e ci appuntisci lo spiedo per le salsicce, ci rimuovi le deiezioni che ti inzaccherano le calzature e ci spalmi la nutella.
Portentoso!
Il nostro amico Franco era un esperto e un appassionato di coltelli. Come per altre cose, ne aveva di varie qualità e sceglieva cercando il meglio. Così nei trekking avevamo oltre al coltellino il cacciavite, il cavaturaccioli, la brugola, la forbice, la pinza …
Luciano B.
Spero che tra la rimozione delle deiezioni e lo spalmare della nutella, sebbene il colore possa essere simile, ci sia il tempo per lavare e disinfettare il coltellino.