Resoconti

A fianco della Primavera

Redazione

lbaldini

Domenica 20 marzo – Monte Guardia da Licenza

Cara  Marina,  che te lo dico…; anzi, te lo voglio dire: domenica, venti marzo,  questa volta a fianco della Primavera, ci siamo visti alle solite otto  mattutine; c’era Andreas, ma senza Peppes; e sempre assente Flavio, circostanza  che ci avrebbe avvolto in un silenzio agghiacciante, se non fosse stato che la Primavera è entrata impetuosamente vociante fra noi.

Il sole, che è sorto “libero e giocondo”, ci ha visti e baciati  – a noi 13, a noi che eravamo, quella mattina, la maggior cosa al mondo, mentre che Lui rutilante passava con il suo carro dorato – … (di questo passo, voterò Storhacher). I bei capelli ad onda (Pascoli?) di Rita & Rita, che insieme a Roberto  sono state le nuove entrate, dardeggiati dal sole, rimandavano tutt’intorno aurei riflessi (sì, voterò Storacioni).

Ancora  una volta è successo che ognuno di noi percepiva e reagiva agli stimoli esterni in modo personale e originale: infatti mentre Lucilla, dopo un  po’,   si è messa praticamente in mutande, Nadia, ancora rattrappita e tremebonda,  stentava a distendersi fuori della calzamaglia, del maglione, della  felpa e della giacca a vento: Totti capita, Totti sentenzia. Sì, ma che vor dì?

Davanti  alla villa  di Orazio (ah, ecco spiegato l’attacco “Sole che sorgi libero e giocondo, Tu non vedrai nessuna cosa al mondo…”, nota canzone fascista ispirata al Sommo Poeta), abbiamo lasciato le macchine, dando inizio  alla nostra escursione (destinazione Monte Guardia) che si è protratta dalle 9 alle 13 per circa 7 cento metri di dislivello. Ascensione non proprio facile, visto che da un certo punto in poi si affondava nella neve.

In vetta  consumato il panino (si fa per dire: sono usciti fuori quarti di  pagnotta, farciti di prosciutto e affini), ci siamo fatti tutti quanti un  bel sonnellino ristoratore: Elsa (beata del bel tempo che ci aveva rimenato: Euro torna e il bel tempo rimena, Petrarca?) e Tonino e Livia e Pino  e tutti gli altri, compreso Luciano che per qualche minuto ha smesso di  leggere le carte. Non sorridete ironici, perché è da queste intense letture che Luciano ricava i depliants delle singole escursioni, sempre più impreziositi   da un cromatismo  ricco e allusivo: questa  volta sul frontespizio   ammiccava un riquadro  viola, nel rispetto del  periodo quaresimale. Non so se mi spiego. ‘Nzomma, Marì, Bona Pasqua puro a te.

                                         Licenza-Roma, 20/24 marzo 2005

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