Resoconti

Attraverso tunnel magici di canneti

Redazione

lbaldini

Roma, 26 novembre 2021


20 novembre 2021: L’Anello del Lago di Nemi.


vai alla scheda della gita


L’appello di Patrizia arriva il giorno prima…..vuole sincerarsi che siamo pronti ed ha ragione. Il suo messaggio sa di incoraggiamento……in questi tempi di paure, tensioni e solitudini… quando è il momento uscire, può capitare che ci sentiamo come se uscissimo da un letargo… un po’ rallentati e malinconici…
Però a Genzano ci siamo tutti e ci incamminiamo con convinzione. C’è un bel sole e il clima è così mite che presto sentirò caldo anch’io… destando lo stupore di Caterina, dalla quale mi distanziano sempre almeno due strati di vestiario!!
Il bosco che attraversiamo a mezza costa, in direzione Nemi, ha ancora un rigoglioso aspetto autunnale. Gli alberi non sono già spogli e così camminiamo fra colori sopra le nostre teste e sotto le nostre scarpe. Sopra ci sono ancora le foglie verdi e rosate che non sono pronte a cadere, sotto le foglie marroni e gialle già cadute insieme alle ghiande e ai ricci ormai vuoti di castagne…. La vegetazione intorno a noi è così abbondante che la veduta panoramica del lago si limita a piccoli scorci fra le foglie. Le radure che incontriamo sono belle e assolate ed attraversarle è davvero piacevole. Ci sono i primi ciclamini e tante bacche rosse della “berretta del prete”.
Il sentiero è agevole e ci invoglia alla passeggiata e così, chiacchierando, arriviamo al Fontanile di Fontan Tempesta. Nei tempi antichi è stata una sorgente d’acqua rigogliosa che, con importanti lavori di captazione, ha servito le importanti ville patrizie della zona e il sottostante imponente Tempio di Diana. La circondava un’aura di leggende e misteri. Il re Numa Pompilio si innamorò qui della Ninfa Egeria e le streghe vi tenevano i loro riti satanici. Nell’800 i Grand Tour passavano a visitarla. Oggi la sorgente è un acquitrino, circondato da uno steccato al centro di uno spiazzo verde, chiuso da una parete di alberi. Il fontanile è appoggiato su una parete rocciosa da un lato. L’aria è fresca e umida, il terreno è impregnato dell’acqua che esce dalla sorgente e tracima dal fontanile quando si riempie. Sicuramente ha perso molto della sua ricchezza e del suo fascino anche perché, in tempi più moderni, ha servito il Comune di Genzano come un vero e proprio acquedotto comunale.
Una lieve e dolce salita ci porta in piazza a Nemi. Subito dopo l’arco di Palazzo Rospigliosi che ci introduce in piazza c’è un bar… empatia immediata… neanche a chiedercelo siamo già tutti fermi lì!! Anche perché sforna delle crostate di crema e fragoline che sono uno spettacolo… Isabella ha ragione quando ci ricorda che sono surgelate ma, nonostante la buona intenzione, io seguo Marina e mi godo sia il caffè che la buonissima crostata…. piccola però!
L’affaccio sul lago da Nemi gli restituisce tutto il suo fascino. E’ davvero lo specchio di Diana. Adagiato sul fondo del cratere del vulcano laziale, le sue acque riflettono i colori autunnali delle pareti del vulcano e l’azzurro del cielo. Da qui cominciamo la discesa verso il lago. Il sentiero è scivoloso ma è ben tenuto e c’è una staccionata di legno che aiuta i più incerti. Al bivio per lo speco di San Michele decidiamo, impavidi, di fare il percorso ripido e accidentato che ci porta all’eremo. Però… è proprio ripido… santa staccionata! E dietro di me sento Katharina che si pente di non averci aspettato al bivio e brontola sperando che ne valga la pena…
Siamo fortunati. Ci troviamo Stefano, il custode volontario, che insieme ad altri, si occupa di proteggere e curare questo luogo, che ha conosciuto un lungo periodo di abbandono ed atti di vandalismo. La sua funzione religiosa e ascetica la ritroviamo già in documenti del XII secolo. L’Eremo è incassato in un grande sperone di roccia lavica e Stefano ci mostra quel che resta degli affreschi del 400. Uno in particolare mi colpisce; rappresenta la Crocifissione e sullo sfondo, invece dello scenario del Golgota, è rappresentata Nemi con il lago e Monte Cavo in lontananza.
Dallo speco scendiamo e riprendiamo il nostro sentiero. Siamo a bordo lago e ci avviamo fra villette, uliveti, vigne e chioschi fino al Museo delle Navi. Qui è custodito quello che resta delle navi di Caligola ripescate nel lago e delle quali si racconta fossero un vero e proprio palazzo galleggiante dalle tegole d’oro e della ricchezza e dello sfarzo degli arredi. Noi non entriamo a vederle ma il custode del museo, molto gentilmente, ci consente di pranzare al sole nel giardino.
Dopo aver sperato in un caffè nel ristorante vicino (ah… il cibo e gli arcoirisiani…) ripartiamo verso Genzano. Questa volta il sentiero è diverso. E’ un sentiero lacustre. Camminiamo fra canneti e casotti di attrezzi per varie attività, qualche volta intravvediamo attracchi improvvisati e piccole imbarcazioni. Con Eugenio (che è diventato il mio fornitore di acqua, visto che ho rovesciato la borraccia) scopriamo un ginko biloba, che si è allungato e allargato verso il lago, attrezzato con tavole e diventato un trampolino per un bel tuffo in acqua. A volte i canneti sono così alti che, ripiegandosi su se stessi, formano dei tunnel ombrosi e mentre li percorriamo qualcuno di noi pensa alla magia di questo posto, a tratti silenzioso e misterioso, narrando di porte che si chiudono dietro le nostre spalle.
Mentre ci avviciniamo a Genzano e cominciamo a salire costeggiamo curati giardini. Cambia il paesaggio e ci ritroviamo nel bosco iniziale con lecci, carpini e castagni. Arriviamo in città, uscendo dal sentiero davanti ad una famosa trattoria castellana (ah… il cibo e gli arcoirisani…) e per fortuna c’è anche un bar che ci accoglie con il caffè tanto desiderato…
Ci salutiamo strada facendo, perdendo qualcuno un po’ alla volta, con sorrisi e promesse (niente abbracci ancora… )
Torniamo a casa da Albano con un cielo rosso e una palla di fuoco che ci salutano anche loro e domandandoci: la facciamo l’escursione a dicembre? Ce l’abbiamo una già pronta? Insomma… ci prepariamo all’ultimo cambio di programma in corsa… ma noi… mica ci impressioniamo… siamo pronti già per il prossimo appello!!

Rossella G.

1 Comments

Leave a Comment