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Brindiamoci su

Redazione

lbaldini

Domenica 29 gennaio 2023: da Collalto Sabino a Monte San Giovanni … con brindisi finale!


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Fa un freddo a Collalto Sabino!! D’altra parte l’etimologia del nome – Collis Altus – lo preannuncia e ci prepara alla fase pre- romana e romana della sua storia, quando nella zona erano presenti santuari rurali dedicai al culto di Ercole e Giove. Il paese ci accoglie silenzioso e deserto, però il bar della piazza è aperto e ci godiamo subito il piacere di ritrovare le vecchie abitudini: non si può cominciare senza condividere qualcosa di caldo e quattro chiacchiere al bar. La signora che ci serve caffè e cappuccini ci racconta di quando questo era un ricercato luogo di villeggiatura e ci venivano professionisti, cantanti e attori. In effetti è un paese molto carino che ha conservato una struttura medievale con mura e castello e si arrampica sul colle con una invidiabile posizione panoramica su colline e monti circostanti. 

Il sentiero che percorriamo è morbido e invernale. Gli alberi sono spogli ma il terreno è ricco di ghiande, ricci e castagne.  Le foglie secche, là dove il sole non è arrivato, sono ancora bagnate da un sottile strato di ghiaccio che le fa luccicare come fossero coperte di piccoli brillanti. Alla radura di Colla Aringo c’è una bella vista sul Monte Cervia e sul Monte San Giovanni sulla cui cima possiamo già vedere la chiesetta dedicata al santo. A guardarli io comincio a preoccuparmi….accidenti quanto sembrano alti e lontani!! Comunque, si prosegue ancora in piano e poi in leggera salita con momenti di vento e sole che ci costringe ad alleggerirci.  “Bisogna farlo prima di cominciare a sudare!!”, suggerisce Fernando con aria da esperto, ma anche a tenerci ben coperti…e questo vale sicuramente per me!!

Arriviamo al “quindi inizia la salita verso il pianoro dove si trovano la chiesetta e gli scavi archeologici” della presentazione dell’escursione. Come inizia la salita? Non siamo già in salita? Vuol dire che c’è “un’altra” salita? E quel quindi? Quindi visto che siete arrivati fin qui adesso “se contano i morti”, come dice qualcuno, e poi si comincia a salire? Quindi quello che avete fatto fin qui è una passeggiatina e adesso si fa sul serio? Insomma a sperimentarla è stata proprio una “bella salita in salita”, senza riparo e schiaffeggiata da un vento gelido di quelli che ti fanno sentire montanari veri. Ci siamo arrivati alla spicciolata e io devo qui ringraziare Gabriella che mi ha accolto con sollecitudine, lasciandomi il suo soleggiato e comodo posto a sedere.

Però…………..che panorama!! Imperdibile ….Monti a 180 gradi, un cielo d’un azzurro solido e limpido. Il Terminillo, il Gran Sasso e il Velino, innevato e imponente, scintillante di neve….sembra di  poterlo toccare semplicemente allungando il braccio!!Noi li guardiamo e fotografiamo da Monte San Giovanni dove troviamo i resti di un antico monastero di epoca feudale che col tempo è stato abbandonato, e la chiesa di San Giovanni, costruita sui resti di un santuario rurale, che, ancora ai nostri giorni, è meta di devozione e pellegrinaggio.

Riscendiamo contenti già pregustando il calduccio e il pranzo strepitoso che ci aspetta!! Siamo così contenti che brindiamo su tutto: la presenza di Gualtiero e Elsa, ai nostri soci diventati nonni o quasi, a Lucilla per averci sempre meravigliato con le sue pietanze ma quello che ci fa così contenti, dopo aver contato gli anni, è il nostro primo pranzo insieme dopo due anni di sosta forzata a causa del covid. 

La giornata si conclude con l’Assemblea dei Soci e i riti necessari: approvazione dei bilanci, rinnovo e integrazione del direttivo, tesseramento, destinazione dei contributi alle Associazioni e presentazione del calendario delle escursioni e delle attività della nostra associazione, mese per mese. Anche questa un’altra piacevole abitudine ritrovata e allora….brindiamoci su!!

Rossella G.


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