sabato 23 e domenica 24 settembre 2023
Sui sentieri attorno al “Chiaro” fra Toscana e Umbria. Coord. Gabriella Delaimo e Marina Conti
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21, no 24, poi 25, forse 28!
La prima uscita di più giorni dopo il periodo della pandemia è stata caratterizzata da una fluttuazione nel numero dei partecipanti, il nostro amico fisico ipotizzerebbe una oscillazione quantica! Nel momento in cui provavi a fotografare i partecipanti, la presenza della macchina fotografica, o della cena, faceva aumentare il numero delle persone, o sparire la guida. Grande bella prova per le nostre organizzatrici: Marina e Gabriella, che hanno dimostrato di riuscire a governare le variazioni senza troppi problemi.
Ma andiamo con ordine, tanto quello che volevo dire l’ho detto: troppa democrazia!
Arrivati venerdì 22 settembre alla spicciolata all’Albergo/Bar/Ristorante Tiziana, ci siamo compattati nell’accogliente portico poco prima di cena. Un bel tavolo a Elle ci aspettava, con un servizio veloce e un menù discreto e curato: ‘Niente primi stasera’ ha detto Gabriella, ‘perché non abbiamo camminato’.
Evabbè! Tante chiacchere, e tanti aggiornamenti con chi ci era vicino di posto, o non vedevamo da molto, contenti di poterci rivedere senza (quasi) problemi.
L’indomani colazione alla spicciolata (Lucanonfacolazione, ricordate!) e poi via in macchina fino alla frazione di Porto, parcheggio davanti a una esposizione di mobili. E qui primo colpo di scena: è arrivato Andrea, che sarebbe stata la nostra guida part-time. Perché part-time, mi potreste chiedere. Perché è venuto con noi a piedi, poi ci ha lasciato, è ritornato in bicicletta, poi ci ha indicato la strada, e si è fatto trovare nel suo rustico, con tante sedie, tavoli, e soprattutto prosciutto, formaggio e pane… che i panini preparati dal Ristorante, li avremmo potuto anche lasciare lì, in balia del gatto rosso che frugava nel secchio. Goloso come un gatto rosso, avremmo potuto ben dire.
E infatti l’ho detto.
Dimenticavo: la passeggiata si è svolta in un bellissimo saliscendi per le colline senesi …o umbre: anche qui una fase di oscillazione quantica ci portava a cambiare regione, o perlomeno a non capire dove stavamo. Ma cosa sono i confini?
E tanti bei casali, o casaletti, o ville, alcuni con la bella fila di cipressi.
Fino ad arrivare nel borgo di Gioiella, con il bar, la piazzetta, le panchine, la fontanella: insomma il paradiso degli Arcoirisini. E delle Arcoirisine, naturalmente.
La guida? In quel momento non ricordo se c’era, o non mi sono accorto ‘dell’attimo esatto in cui sparì’ (citazione di cui certo ricordate la provenienza).
Il lago Trasimeno è apparso in lontananza, a una svolta del sentiero (ma non eravamo andati per il Lago di Chiusi?), ed è stata quella la nostra meta: un club nautico, dove la nostra guida era di casa. E ancora caffè, o bibite varie, o crodini, e patatine, e fila al bagno (forse lì sono andato solo io).
E lì sono comparsi gli amici di Pesaro di Francesca e Roberto, conosciuti a Lucca, con la loro bambina, che ricordavamo molto più piccola (evidentemente).
Nel frattempo alcuni volonterosi si riunivano in una macchina, lasciata lì in precedenza, e andavano a recuperare le altre. Ritorno in albergo, docce, aperitivi, chiacchere, fino alla cena.
Una tavolata, più ampia, con anche gli amici di Pesaro, che ci avevano raggiunto con il loro camper, e un altro colpo di scena: la comparsa della sorella di Gabriella.
Una cena con antipasti, pici e altra pasta, ma in una grande confusione: era sabato e il ristorante è molto quotato in zona. La mattina, a colazione, avevamo apprezzato gli andirivieni di una cuoca a portare le sfoglie ad asciugare sui tavoli. Soprattutto, era stata con noi Tiziana in persona, l’originale, che ci ha raccontato del suo lavoro di sfoglina, testimonianza di un modo di fare ristorazione che sta andando perduto. E i presidi slow-food non sono la stessa cosa (mio parere), perché manca la naturalezza, cioè la sensazione di stare facendo qualcosa di normale, di consueto.
Ritorno alla cena: cento e più persone in sala e … una festa di compleanno nell’altra sala per gli undici anni (undici? che anniversario è per una festa di quelle dimensioni?). L’attesa è stata tanta, Lucilla non ce l’ha fatta più e ha dato l’altolà ai camerieri: ma che dovevano fare?
L’indomani era prevista la visita guidata al Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago.
Ma, alla colazione, chi era già partito, chi andava in treno e aveva problemi di orario, chi c’era già stato, qualcuno (io e Patrizia) andava a fare una escursione per conto suo (mai sazi), a cercare il lago di Montepulciano, che con il paese ha poco da spartire, essendone abbastanza lontano.
Un gruppo di valorosi ha mantenuto la disciplina e il programma, presentandosi in orario alla visita. Del Palazzo non vi posso dire nulla, perché non sono andato, ma me ne hanno parlato come di una mattinata molto interessante.
Nel pomeriggio tutti a casa, in ordine sperso.
E Andrea, la guida? ‘Alcuni chiusero gli occhi nell’attimo esatto in cui sparì / Altri giurarono e spergiurarono di non essere mai stati lì!’, magari per non pagare la quota di sottoscrizione!
Giuseppe M.