Sabato 15 febbraio
E – Per i prati innevati o … meno di Marsia – Passeggiata forse con le ciaspole
A Marsia il 15 febbraio eravamo davvero tanti, anche se non tutti a camminare. In realtà in 25 ci siamo ritrovati con le zampe sotto il tavolo a mangiar polenta, ma di Arcoiris a camminare sulla neve ce ne erano solo una decina, alcuni di noi non hanno proprio iniziato (la nostra Lucilla ha atteso al bar, della serie anche le rocce crollano), altri ci hanno provato, desistendo poco dopo l’inizio, causa ginocchia doloranti o scarpe non adatte. A guidare il gruppo dei 20 sani ed instancabili Roberta Miti, Maurizio ed i loro amici marsiani, sì, sì, proprio marsiani e non marziani, anche se a ben vedere… a volte sembriamo tutti provenire da Marte o da chissà quale altro pianeta. In effetti nel fine settimana rimanere a dormire un po’ più a lungo, poltrire e ciabattare per casa (o tambasiare casa casa come dice Camilleri) rientra nella normalità più di quanto non sia svegliarsi presto, mettersi in macchina, infilarsi gli scarponi e trottare per qualche ora. Ma vuoi mettere la gioia del cuore e dei polmoni che si aprono davanti ad uno spettacolo mozzafiato, rispetto alla noia di continuare ad osservare la finestra del vicino? Così, anche questa volta ci siamo messi a trotterellare dietro la nostra guida più o meno disciplinatamente e fortunatamente in questa occasione nessuno si è fatto male ed in più a far compagnia agli impavidi di Arcoiris e ad abbassare la media dell’età c’erano tre splendide fanciulle tra i 16 ed i 26 anni (Francesca e le altre, voglio chiamarle così), loro sì, davvero marsiane. Poi i giornali ci dicono che i giovani non fanno niente, i libri parlano di ragazzi perennemente sui divani di casa che muovono solo le dita compulsivamente sui social network.
Tanto per non sentirsi troppo umani era con noi uno splendido esemplare canino che si inerpicava in salita, sulla neve e scodinzolava felice avanti e indietro. Certo era previsto l’uso delle ciaspole e per chi non le ha mai utilizzate, come me, questa prospettiva era allettante, ma ci si è messo il destino ed insieme a lui il tempo di questo inverno così particolare con pochi e sparuti giorni veramente invernali, cioè freddi. Certo la neve c’era, non era necessario, però, calpestarla con le ciaspole. Sarà per la prossima volta. E dire che già mi ero preparata più di un ritornello per l’occasione
ciaspole, ciaspole, con le nostre ciaspole
ce ne andiam per nespole,
verso quelle nuvole…
Oppure
me ne andavo una mattina a ciaspolare
quando vidi un rifugio in cui sostare
mi chiedevo: ma potremo qui mangiare?
Bando alle stupidaggini, ora, l’escursione è stata baciata dal sole, era bella e non molto faticosa; sembrava avessimo ordinato alla neve di avere quella consistenza giusta per poter sentire la sua sofficità, senza affondare. La compagnia è sempre piacevole e l’emozione di trovarsi al centro di un quadro ampio circondati dalle montagne abruzzesi e laziali è impagabile. Quando siamo arrivati lì, esattamente lì e occhi, cuore e polmoni si sono aperti completamente al bello siamo rimasti senza parole. Tranne il nostro presidente Nadia che, a detta di Maurizio, non si azzitta mai. Ridendo, chiacchierando e scherzando siamo giunti alla nostra agognata mèta: l’ora del pranzo. E che pranzo! Per scaldarci e coccolarci Roberta aveva preparato un’ottima sangria e poi giù con polenta spuntature e salsicce, vino rosso e frappe. I nostri nuovi amici marsiani, che si sono occupati di tutto, ci hanno trattato proprio bene non sapendo cosa rischiano. E se ci presentassimo una settimana sì ed una no chiedendo lo stesso trattamento?
Caterina