Resoconti

gestione della cassa

Redazione

lbaldini

Sabato 13 e Domenica 14 settembre – Un week end in Emilia nel Parco storico regionale di Monte Sole.

Quanto all’escursione del 12-14 settembre nel parco di Monte Sole io non ho molto da dire sugli aspetti naturalistici e storici (le decine di eccidi nazisti, per un totale di 800  persone circa, realizzati anche con l’aiuto di collaboratori fascisti che evidentemente osavano disobbedire a Mussolini, assolutamente contrario all’ammazzamento degli avversari politici, come ha rivelato l’on Berlusconi); al solito, invece, mi è piaciuto cogliere alcune manifestazioni, più o meno serie, più o meno  facete dei partecipanti:
1) Innanzitutto – infatti metto l’osservazione al primo posto – va sottolineata una doppia new entry (si scriverà così?): Laura, abbottonatissima, guardinga e impaurita dalle nostre presenze ingombranti e invasive; ma al momento dei saluti, mentre lei sperava di svignarsela con una stretta (si fa per dire) di mano, io l’ho abbrancata e rumorosamente “sbaciata” su tutte le gote; Lorella (che penso significhi piccola Laura), non era in alcun modo la piccola copia della persona precedentemente descritta: estroversa, chiacchierina e – pensa tu – disponibile a far di conto con Elsa su quote, mezzequote, scontrini, addizioni, radici e logaritmi, che  è tutto l’armamentario con cui Elsa pensa di spaventarci, per mettere fine a queste sue pene contabili.
2) Elsa si deve essere subito resa conto che Lorella potrebbe essere – a ragione  – la sua delfina (è risaputa la sua decisione di non andare oltre i prossimi venti/trent’anni di gestione della cassa). Infatti è riuscita a martoriarla (il soggetto è Elsa, Lorella il compl. ogg.) con tutte le sue algebriche alchimie; ma Lorella – bisogna dire la verità – godeva del martirio.
3) Sia col caldo e sia in mezzo al freddo e al gelo (situazioni che si alternavano) Miano non ha mai smesso di andare in giro a far bella mostra delle sue cosce ancora “allettanti” (aggettivo che credo condiviso anche da Guerrino e da altre).
4) Lucilla, al risveglio, era – come sempre – inguardabile (arruffata e abbottata, more solito) e insalutabile (non rispondeva proprio o grugniva).
5) L’ostello era dotato anche di una efficiente palestra, fornita di tutti quegli attrezzi diabolici che fanno il corpo scattante: puoi immaginare le corse mattutine (fra le cinque e le sei) dei vari Carlo, Maurizio, Luciano e (c’è da dirlo?) Miano “bonacoscia”, per garantirsi l’uso degli attrezzi. Movimenti i loro assolutamente silenziosi: tant’è che io, alzato già alle quattro e mezza, non me ne sono neanche accorto.
6) Anche l’aspetto naturalistico però è stato di un’attrazione notevole: chi volesse verificare, prenoti un pernottamento al Poggiòlo (ci metto l’accento, se no Miano mi sbaglia): il luogo è incantevole e suggerisce profonde meditazioni. Per esempio: chissà se questo posto sarebbe stato all’altezza dei luoghi scelti come confino dal fascismo per i dissidenti politici?

Leave a Comment