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Redazione

lbaldini

Santa Maria degli Angeli, 10 ottobre 2021


Domenica 10 ottobre 2021 – Marcia per la Pace Perugia Assisi


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Ho visto tante bandiere al vento oggi alla marcia per la Pace Perugia-Assisi. E il vento non mancava oggi alla Perugia-Assisi. Ho visto, nel piazzale di Ponte San Giovanni le piccole bandiere della pace che tre piccoli marciatori innalzavano con baldanza. Ho visto un marciatore con cappellino da basket azzurro avanzare con la bandiera della Uil del credito, esattorie e assicurazioni e dopo qualche chilometro ho visto sfilare sul ponte di Bastia Umbra la bandiera nera con la grande A rossa degli anarchici.

Prima ho visto don Ciotti arrancare sulla salita che porta a Collestrada affiancato dagli angeli custodi che lo proteggono, anche loro ansanti e ho visto Flavio Lotti, instancabile organizzatore della marcia orchestrare gli slogan dei ragazzi che sostenevano lo striscione d’apertura del corteo.

Ho visto un marciatore che apostrofava un uomo in carrozzella con queste parole “certo che non sei stanco, tu sei seduto!”. Ho visto portare con orgoglio bandiere dell’operazione Colomba, della Repubblica nomade, dei Nomadi in cammino fans, del Kurdistan, della Romania. Ho visto un pensionato della Cgil che si era caricato sulle spalle un cartone con il ritratto di Zacky, ho visto una marciatrice che esponeva due cartelli scritti fitti, fitti in cui si illustrava l’iniziativa “Le veglie contro le morti in mare”. Ho visto tanti gruppi Scout, sempre muniti di chitarra, e ho visto un militante tirare un carrettino artigianale con un amplificatore capace di diffondere, tra l’altro, l’Internazionale cantata dal coro dell’Armata Rossa. Ho visto qualche bandiera italiana, quasi sempre col simbolo dell’Anpi e ho visto tanti giovani sindaci, uomini e donne, marciare con la fascia tricolore. Se qualcuno oltraggia la bandiera nazionale esibendola mentre compie azioni ignobili, altri, tanti altri, la indossano con dignità e onore.

Ho visto chi camminava col bastone bianco dei ciechi e chi correva avanti e indietro come se i ventiquattro chilometri del percorso non fossero sufficienti.

Ho visto salire sul palco installato nel piazzale della Rocca Maggiore di Assisi, Cecilia Strada, Zakia Seddiki, moglie dell’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in Congo, Alex Zanotelli, Mimmo Lucano e i tanti ragazzi e ragazze che hanno contribuito ad organizzare la Marcia. 

Mentre Cecilia Strada parlava dei salvataggi in mare e Mimmo Lucano, emozionato, spiegava le sue ragioni, ho rivisto nella mia mente il filmato che qualche giorno fa ha ritrasmesso “Presa Diretta”, il programma di Riccardo Iacona. Il video documenta una strage da parte di elicotteri americani avvenuta nel luglio 2007: diciotto civili innocenti uccisi.

“Un movimento di massa, che negli anni, nei decenni e nei secoli ha raccolto il consenso di centinaia di migliaia di cittadini, ha cambiato la percezione della schiavitù: oggi l’idea di esseri umani incatenati e ridotti in schiavitù ci repelle. Quell’utopia è divenuta realtà. Un mondo senza guerra è un’altra utopia che non possiamo attendere oltre a vedere trasformata in realtà”, queste parole di Gino Strada, scandite sul palco mi scuotono e torno, col cervello, sul piazzale.

Ed ecco che ho visto una lunghissima bandiera della pace che pare un tappeto. Un tappeto che vuole volare verso l’orizzonte magico del paesaggio umbro. Ecco quello che ho visto il 10 ottobre 2021, fra Perugia e Assisi.

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