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Ma quanto sarà lontana Canterbury?!

Redazione

lbaldini


Domenica 25 ottobre 2020: Da Sacrofano alla Madonna del Sorbo


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Sacrofano è sonnacchiosa nel silenzio della domenica ma riesce a sorprendermi: nella vetrina di un negozio spicca una fila di speroni di tutti i colori e le forme, variamente lavorati e dipinti, insomma… da queste parti pare un accessorio di moda quanto una borsa Vuitton!! La nostra colazione in un piccolo bar è tranquilla e solitaria, siamo solo in tre… Eh già… con il coronavirus abbiamo perso la colazione rumorosa e allegra, i saluti e i baci prima della partenza… un rito che Katharina rimpiangerà per tutta la giornata, visto che il bar del campo sportivo dove ci raduniamo è chiuso e lei dovrà rinunciare alla colazione…

Il sentiero è un saliscendi morbido fra le colline. Salendo attraversiamo radure verdeggianti e omogenee come fossero prati inglesi, profumate dalla mentuccia che cresce rigogliosa e le colora di lilla. Il suo profumo ci accompagnerà a lungo nella camminata… anche perché Annetta se n’è fatta proprio un bel mazzetto!! 

Il colore verde intenso sotto i nostri piedi contrasta con le querce imponenti del bosco, che ci regalano veri e propri rami di foglie arancioni e dorate. Sono molto belli, proviamo a portarceli via, ma sono delicatissimi e si sfogliano mentre camminiamo… Prima di tornare a scendere ci aspettano bei panorami lunghi, a volte sembra di stare in cresta con valloni di boschi  a destra e sinistra che poi risalgono disegnando altre colline colorate.  Il Santuario della Madonna del Sorbo si trova su uno sperone roccioso che si affaccia sulla valle del fiume Cremera che, con l’erosione delle sue acque, l’ha circondato di suggestive gole boschive che lo proteggono. Noi ci arriviamo dopo aver superato il cippo che ci indica la direzione verso Canterbury e ci ricorda che siamo sulla Via Francigena. Lo guardo divertita pensando “e se mollassi tutto?!”… Certo il kilometraggio non è segnato…però….una volta presa la decisione è un dato relativo!! La chiesa è piccola e le piazzette che le stanno intorno sono accoglienti. In quella inferiore ci fermiamo e ci sistemiamo comodamente a mangiare davanti al Belvedere sulla valle… senza neanche poter condividere le buone cose che ha cucinato Grazia!!

 Il rientro è più faticoso. Il sentiero è scivoloso e disagevole, anche nelle parti piane il fango è aumentato probabilmente dal passaggio degli zoccoli dei cav6alli, fatichiamo e quindi, per riprenderci un po’, ci regaliamo una sosta sotto il sole che scende vicino ad una quercia maestosa…

Ma i regali veri arrivano dopo… dalla cima di una collina vediamo il mare e pure se è una striscia d’argento in lontananza ci entusiasmiamo, ci sorpassano cavalieri al galoppo che poi si stagliano in cima ad una collina… e come dei moderni  Ivanhoe, ti aspetti che i loro cavalli si alzino e nitriscano per salutarti e poi… finalmente… recuperiamo la bella abitudine di bere una cosa insieme per le ultime chiacchiere… lo possiamo fare perché siamo all’aperto, siamo pochi e c’è un bel tavolo largo che ci attende… insomma ragazzi… il virus ci tiranneggia… ma noi teniamo duro…

Rossella G.

1 Comments

  1. Rossella con leggerezza e garbo riesce a creare delle bellissime immagini restituendo ala natura tutta la sua maestosità.
    Non lontano da Roma ci si può immergere in una bellezza che non ha niente da invidiare alle montagne alpine.

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