Resoconti

Monte di Cambio…. non per tutti

Marina Conti

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Con una schiacciante percentuale bulgara degli aventi diritto al voto , sono stato incaricato di redigere il consueto racconto della inconsueta escursione autunnale di Arcoiris . Inconsueta per due motivi: il primo per il numero dei partecipanti ( ben 4 , Guida e Presidente inclusi) il secondo perché sebbene calendarizzata in Autunno inoltrato, in realtà è stata effettuata in una giornata praticamente estiva. Parafrasando una citazione di una famosa esponente politica della nostra città è proprio il caso di dire che  “il clima  sta cambiando, signori, il clima… sta cambiando” .

Dicevo, quindi, dell’esiguo numero di escursionisti presenti alle 7.30 al punto di raccolta di Stazione Ferroviaria Roma Settebagni , e cioè oltre a Natalino e Patrizia, il sottoscritto e la mia consorte Isabella. Gli altri, chi per un motivo , chi per un altro, hanno ritenuto di dare forfait , e a me, maliziosamente, sono tornate alla memoria le scuse di Jack (John Belushi) in The Blues Brothers .“….Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette…” Secondo me, molto più prosaicamente, ai prodi escursionisti…piace dormire !!!. Beh, mal gliene incolse, perché a mio avviso si sono persi una delle più belle escursioni della stagione .

Partiti dai 1700 metri di Jaccio Crudele, saliamo lungo una comoda e spaziosa carrareccia
Alle spalle lo sguardo si perde verso la cima rocciosa del Terminillo e della cresta Sassetelli, mentre il foliage ormai avanzato ci induce subito a sostare più volte per catturare con qualche scatto le innumerevoli tonalità di rosso, marrone, arancio degli alberi e dei cespugli  abbarbicati lungo i fianchi della montagna.

Il percorso si snoda attraverso pascoli e anfiteatri rocciosi , mantenendosi costantemente in quota. Mandrie di cavalli al pascolo ci osservano per nulla intimoriti, anzi, alcuni sembra proprio si mettano in posa per farsi immortalare, altri si stagliano controluce in lontananza sulle cime arrotondata e ti aspetti da un momento all’altro di veder sbucare un Apache sabino al galoppo .

Saliamo velocemente , anche perché l’andamento è si costantemente in salita, ma molto dolce , anche se noto ogni tanto uno strano sguardo sornione di Natalino, che sa, ovviamente che non finirà così…..Ed infatti ad una curva , ci troviamo in pratica affacciati sul versante opposto della montagna che guarda verso il paese di Posta, con sullo sfondo la cima del Monte di Cambio, bella rotondeggiante, ma con uno strappo finale che già da qui si preannuncia un tantino impegnativo.

E così è . 150 metri di salita direttamente su un ghiaioncino che ci conducono con un po’  di fiatone, almeno io, fino alla croce di vetta, dove però, la fatica viene ripagata da un appagante panorama a 360 gradi, complice anche la stupenda giornata di sole, che spazia dal Velino, al Gran Sasso fino al Monte Vettore .  Patrizia ci indica in lontananza anche il paese di Monteleone di Spoleto, teatro di recenti imprese camminatorie dei nostri Luciano e Lucilla

Foto di rito , veloce spuntino, anche perché la cima viene poco dopo raggiunta da un altro gruppo di una decina di escursionisti, e lo spazio è quello che è  .

Il ritorno mi offre la possibilità di esibirmi in un’altra citazione cinematografica visto che ad una curva vediamo venire su di corsa  ( si proprio di corsa )  un giovanotto a torso nudo, treccine rasta al vento, barbetta incolta e sguardo mistico che non poteva non farci venire in mente il Tom Hanks di Forrest Gump .  Si ferma , solidarizza, ci racconta che è partito alle 9 per fare di corsa 5  (CINQUE !!! ) cime una dietro l’altra , dal Terminillo al Monte di Cambio, per un totale di 26 km , e che era un po’ stanchino , ma non aveva problemi . Avrebbe mangiato un mandarino ( testuale ) e poi si sarebbe rifocillato al Rifugio Sebastiani . Ah, beata gioventù . !!!

Luciano C.

 

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