4 e 5 maggio 2019 – Giornata dedicata a Nadia Pietrini
Nonostante la giornata che ogni anno dedichiamo a Nadia, la nostra indimenticata ed indimenticabile amica e Presidente di Arcoiris, fosse stata fissata per il 4 maggio, quest’anno siamo stati costretti dal maltempo a spacchettarla, a dividerla in due mezze giornate, così ora parliamo del 4 e del 5 maggio. Fino alla sera del venerdì precedente abbiamo sperato che le previsioni di pioggia fossero errate, che il tempo si sistemasse. Invece no, così non è stato, ma non ci siamo arresi ed abbiamo tenuto fede al nostro programma mantenendo l’appuntamento pomeridiano del 4, presso la sede dell’associazione La Primula, che ringraziamo di cuore per l’ospitalità, e decidendo di spostare il trekking urbano alla domenica mattina (tanto le previsioni davano meno pioggia, poi proprio così non è stato, ma chi ci ferma?).
Veniamo, dunque, al 4. Cosa è successo? Quanti eravamo? Cosa abbiamo fatto e come è andata? Si chiederanno coloro che per motivi vari non hanno potuto essere presenti. Eravamo tanti, non ho contato, un po’ meno dello scorso anno e di quello precedente, ma comunque abbiamo riempito l’intera sala. Prima di tutto il buon Giuseppe (o Peppe, come mi ostino a chiamarlo) ci ha illustrato lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione dell’Oratorio della Madonna del Sole di Arquata del Tronto, colpita dal terremoto di due anni e mezzo fa, cui avevamo già fatto una donazione. Poi è arrivato il resto. Questa volta abbiamo dedicato questa parte della giornata ai resoconti delle nostre escursioni, badate bene non resoconti qualsiasi, ma i resoconti scritti, negli anni, da Nadia e che sono stati letti da Cinzia, Patrizia e Massimo con trasporto e (ormai certa) professionalità tanto che ci hanno riportato la sua voce, la sua sensibilità, la sua modalità di notare ed annotare ciò che più la coinvolgeva: i profumi, i colori, gli odori, ma anche le mangiate e le scarpinate. Beh, che dire? È stato proprio un ritrovarla, un riascoltarla. Queste letture erano intramezzate da altre parti di resoconti, quelli scritti da altri e nei quali Nadia era citata e dai quali emergeva la sua costante e vigilante presenza. Abbiamo toccato con mano come ognuno di noi resocontisti sottolineava una o diverse fra le innumerevoli parti della sua più che poliedrica personalità. Oh, i resoconti li ritrovate tutti sul nostro sito. Io ogni tanto li rileggo e rivivo i nostri “viaggi”, sia quelli ai quali partecipo sia quelli ai quali non vengo.
Come già lo scorso anno, sono stati assegnati alle due associazioni, scelte dalla nostra assemblea dei soci, i premi Nadia Pietrini: una era la “Casa Talibè” che opera in Senegal ed è già stato pubblicato il ringraziamento della loro rappresentante; l’altra era “Voci e suoni di periferia – RusticaXBand” che opera da molti anni nel V Municipio con i ragazzi della Rustica (quartiere ultra periferico del Municipio). Tutte e due le rappresentanti ci hanno presentato il lavoro che svolgono come volontari con impegno. Una opera in Africa e Nadia amava questo continente meraviglioso e “dannato”, l’altra stimola e coltiva la passione per la musica, arte che Nadia amava, come sappiamo bene.
E mentre tutto ciò accadeva e gente andava e veniva, arrivava e partiva sullo schermo scorrevano le immagini delle foto che ritroverete sulla pagina dedicata alla nostra amica. Grazie Marina per il tuo lavoro e grazie anche a Luciano e Massimo che si sono occupati degli aspetti logistici e tecnologici. Chicca finale: due brevi video inviatici da Aldo (vi ricordate il coro dei ferrovieri?) che mostravano prove e spettacoli nei quali c’era Nadia che cantava. Come non ringraziare, infine, Patrizia e Katharina le infaticabili, nonché la vivandiera Lucilla? Il pomeriggio è terminato, infatti, con la solita scorpacciata: fave e pecorino (è la stagione!), pizza, vino e dolci vari. Il nostro legame con La Primula si va sempre più rinsaldando e riempiendo di reciproci inviti: “Faremo questo spettacolo: verrete?” “Ci sarà questa camminata: ci sarete?” Insomma, perché non gemellarci? Baci, abbracci ed un arrivederci, per chi poteva, alla mattina successiva.
Eccoci, eccoci dunque, alla mattina del 5. Bel tempo? Macché. Cielo grigio ed un po’ di pioggia che, in ogni caso, nulla ha potuto contro la nostra ferrea volontà di camminare, di percorrere strade e storie con la mente e con i piedi, con i ricordi e con le canzoni, non poteva essere altrimenti, vista la passione di Nadia per la musica ed il canto. Eravamo in quattordici, non molti per la verità, ma determinati e contenti. Eravamo: Luciano, la guida, Massimo il cantore, Tonino e Caterina, i lettori, Patrizia e Giuseppe, presidente e first gentleman, Henriette ed Antonella, Anna ed Anna, Elsa (che si è adoperata per il bel tempo solo in parte, verso la fine della camminata), Denise, Pino, nostri vecchi amici, e Fortunato (l’unico giovane). L’appuntamento era sotto l’ex casa di Nadia, in Via Romolo Balzani, quartiere Casilino 23 fino a qualche anno fa, da tempo ormai chiamato Villa De Sanctis, dal nome del proprietario dell’appezzamento di terreno su cui è sorto il quartiere che partito, come molti quartieri della nostra Capitale, con un magnifico progetto è stato realizzato in altro modo. Tutto sommato, però, non si può dire che sia un quartiere venuto su male, cosa accaduta in altre zone di Roma. Sulla sua storia Luciano ci ha fornito informazioni dettagliate che ognuno può leggere sul sito. Poi è stata la volta della vita di Romolo Balzani, cantante romano che ha collaborato con Petrolini e Fabrizi. Mica poco, eh? E quindi? A questo punto ci stava bene una sua bella canzone che Luciano mi aveva chiesto di interpretare, ma che io ho solamente letto. Leggere in pubblico va bene, mi piace anche, ma cantare no, non è il caso. Spostandoci un poco arriviamo all’interno della Villa De Sanctis, davanti la Casa della Cultura e parliamo di cultura e anche della scuola Iqbal Masih, dove ha insegnato per tanti anni la nostra Antonietta, oggi intestata a Simonetta Salacone che ne ha cantate tante a Berlusconi, anni fa, in difesa della Costituzione e della scuola pubblica. Oggi sentiamo più che mai il bisogno di difenderla questa nostra amata Costituzione. Per chi non lo conoscesse suggeriamo l’ascolto de “Il Rap della Costituzione”, testo e musica nati da un laboratorio svolto proprio in questa scuola. Noi lo abbiamo fatto, altri possono provare a cercarla su Youtube.
Il nostro territorio, come ci spiega Luciano mentre proseguiamo il nostro cammino dirigendoci verso la Borgata Gordiani, è stato al centro dell’interesse di molti registi famosi quali Rossellini, Pasolini, Lizzani, Monicelli, Germi, Moretti ed è bello ritrovare sulla pellicola i luoghi nei quali molti di noi sono nati od hanno vissuto. È come se diventassero più veri, più importanti. In realtà non è proprio così, sono veri ed importanti sempre per chi ci vive, ma istintivamente nasce questo sentimento di riconoscimento e gioia nel ritrovare luoghi familiari sullo schermo. Su Via dei Gordiani c’è un piccolo insediamento Rom con container come quelli dei terremotati, con luce, acqua e servizi che funzionava benissimo fino a quando alcuni degli sgomberati di Casilino 900, campo fatto sgomberare da Alemanno, sono arrivati qui. Oggi la situazione, pur non essendo esplosiva, è meno tranquilla, ma di questi tempi la caccia allo zingaro e allo straniero è diventata ormai pratica diffusa, purtroppo. Per questo, forse proprio per questo, ci sembrava sacrosanto dedicare a questo popolo la magnifica canzone di De André “Khorakhané”. Noi l’abbiamo ascoltata interpretata da Massimo, chi non era lì può sentirla dalla voce di Faber. Poi c’è anche la storia della Borgata Gordiani e dell’omonima villa divisa in due dalla Prenestina, ma non mi soffermo su questi particolari, li troverete, come già accennato, sul sito. Ciò che, invece, non troverete sono le voci dei partecipanti al trekking che aggiungevano aneddoti ed informazioni a quanto la guida ci andava raccontando, storie di vita vissuta personalmente da Peppe, ad esempio, che al Borghetto Prenestino (un po’ più avanti: dall’attuale Parco Pasolini arrivava alla Stazione Prenestina) andava a fare doposcuola a ragazzini che poco avevano di diverso da quelli descritti in “Ragazzi di vita”. Tra letture, canzoni e ricordi della Festa dell’Unità, qui sono passati fior di cantanti famosi, termina la nostra camminata, quando il maltempo è andato ormai via da un po’ e lo stomaco comincia a gridare “Fame, fame”. Ma come non vi eravate abbuffati il giorno prima? Certo, siamo pur sempre Enogastroiris, però. Alla prossima scorpacciata. Pardon, camminata.
Caterina