domenica 1 maggio 2022 – Giornata per Nadia 2022
Che il 1° maggio venga di domenica è proprio una iattura, ma noi di Arcoiris lo abbiamo festeggiato in modo degno, soprattutto perché è stata la giornata dedicata alla nostra indimenticabile ed indimenticata Presidente Nadia Pietrini. Quella di quest’anno è stata la quinta edizione del premio che porta il suo nome ed ogni volta non è difficile trovare un tema che abbia a che fare con Nadia, talmente piena di interessi e passioni è stata la sua esistenza. Tra i tanti, tantissimi l’essere donna e le battaglie che ogni donna ha dovuto sostenere per rivendicare i propri diritti.
La giornata, come al solito, si è svolta in due parti ben distinte: la mattina, con un trekk urbano alla Garbatella, ed il pomeriggio con la premiazione vera e propria ad associazioni, scelte dall’assemblea dei soci, che operano nel sociale. Appuntamento alla fermata della metro “Garbatella”: ci siamo ritrovati in una ventina di persone. Eravamo già stati un po’ di anni fa, esattamente dodici, alla Garbatella e proprio per questo siamo partiti dal resoconto, scritto da Gualtiero, del nostro vecchio trekk urbano, per ripassare la “lezione” di Katharina, anche se poi domenica scorsa il nostro itinerario, meticolosamente preparato da Luciano, variava molto. Certo c’è la storia del quartiere, uno dei pochi a Roma nato con un progetto iniziale; quartiere popolare, operaio, allora, quartiere sempre vivo oggi, pure se di operai non ce ne sono più molti; l’albergo bianco e l’albergo rosso, ovvero case con spazi comuni per chi vi abita, la fontana Carlotta; gli architetti che realizzano le loro opere in pochissimo tempo: cinque mesi per 12 lotti, oggi ci vogliono 12 mesi per coprire una buca, se va bene. Visto che quando c’era lui le cose funzionavano meglio? Già perché è proprio nel periodo del fascismo che la Garbatella viene concepita e riempita da operai, ebrei, antifascisti, artigiani e commercianti cacciati dalle vie del centro di Roma. Ecco perché poi qui la Resistenza ha avuto una storia identitaria e l’antifascismo è ancora vivo tra i suoi abitanti! Certo di tutto ciò si è parlato ed insieme a tutto ciò abbiamo fatto il giro delle edicole laiche delle donne stradarole. Di che si tratta? Si tratta di un magnifico progetto realizzato un paio di anni fa, finanziato dal Municipio VIII e ideato da un’artista assieme ad un’associazione che si occupa di violenza di genere. Roma, come tutte le città italiane, ha pochissime strade intestate alle donne e quelle che ci sono riportano i nomi di sante o regine. Gli spazi urbani, per riconoscere la giusta dignità alle tante donne che hanno animato il mondo, sono veramente esigui: un paio di ponti (quello di Calatrava, intestato a Settimia Spizzichino e quello di legno intestato ad Ilaria Alpi a Tor Sapienza) e poco altro. Ecco perché questo progetto ha gettato una ventata di aria fresca in questa città e lo ha fatto in un quartiere che già nel nome è di genere femminile. Le donne in questione sono quattro: Lise Meitner, fisica austriaca che interpretò esattamente per prima la fissione nucleare; il premio Nobel, però, fu assegnato al chimico con cui collaborava, Otto Hahn, perché discriminata dal mondo scientifico sia in quanto donna che per le sue origini ebraiche. Maria De Zayas, scrittrice spagnola del ‘600, che per prima denunciò con i suoi scritti la subalternità della donna e la violenza di genere, incitando le donne a cercare l’indipendenza, ma soprattutto invitando gli uomini a educarsi alla non violenza. Quanto è ancora tristemente attuale tutto ciò! Parliamo del ‘600 in Spagna, eh! Non è poco per niente. La pianista e cantante Hazel Scott, all’apice del successo tra gli anni Trenta e Cinquanta nell’America razzista, rifiutò di esibirsi nei luoghi in cui vigeva la segregazione e lottò per la difesa dei diritti delle donne, finendo così nella lista nera dei professionisti dello spettacolo ritenuti antiamericani e filocomunisti. La Sora Lella del lotto 7, che nel settembre del ’43, divenne partigiana del VII GAP (Gruppo di Azione Patriottica) unica donna, dato che era un’infermiera poteva circolare anche con il coprifuoco: una staffetta ideale. Ognuna di queste edicole laiche è stata ideata e realizzata da una donna, anzi il progetto intero è frutto di un’idea tutta femminile e non poteva che essere così. Ma la Garbatella ha anche tanto altro: murales (quello che riporta gli articoli dei principi fondamentali della nostra Costituzione prende il muro di un palazzo intero), targhe, giardini, piazze, mercati e storie, storie di tante vite. Abbiamo finito la nostra camminata davanti ad un murale che rappresenta il ritratto in stile liberty di una magnifica donna e forse è lei che ha dato origine al nome di questo quartiere, una donna che semplicemente aveva questo cognome e gestiva un’osteria.
Chi riprende la macchina, chi lo scooter, chi la metro e ci diamo appuntamento per il pomeriggio, dopo pranzo. Qualche volto cambia, qualcun altro no, ma più o meno ci ritroviamo ad essere sempre una ventina, forse qualcosa in più. Il pomeriggio è trascorso, come da programma meticolosamente organizzato dalla semi-tedesca Patrizia, all’interno della sede della Primula che come sempre ci offre con grande generosità il suo spazio, tra canti e letture. Letture dedicate ancora a tematiche femminili, al prezioso contributo di Enrica e a scritti di Nadia; canti dedicati alla pace, visto il triste periodo che stiamo tutte e tutti vivendo con grande apprensione. Il premio, con la relativa donazione, è stato assegnato a Baobab Experience e all’associazione Davide Ciavattini. Alcuni rappresentanti di Baobab ci avevano accompagnati anche nel trekk mattutino. Durante il pomeriggio è stato letto un comunicato di Arcoiris che esprimeva solidarietà ad Andrea Costa (presidente di Baobab), incredibilmente accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; per fortuna il processo si è già concluso con la piena assoluzione. Le due associazioni hanno quindi presentato il proprio lavoro di volontariato e con ognuna, come da tradizione, tesseremo un filo che ci legherà a queste esperienze. Anche quest’anno, come quello passato, musica e suoni ci sono stati offerti da Massimo Aureli e Angela e li ringraziamo di cuore, come ringraziamo Giulia e Claudio che con la loro giovane voce abbassano la media dell’età dei presenti. Un grazie sincero va a tutti i partecipanti che non smettono mai di ricordare Nadia, la sua testimonianza, la sua impronta nel mondo. Finché continueremo a mantenere vivo il suo ricordo la piccola grande Nadia viaggerà con noi e continueremo a camminare con lei per le strade del mondo.
Per non smentirci e poi perché ci chiamiamo anche enogastroiris la nostra giornata è terminata con un rinfresco, a cui ha provveduto la nostra infaticabile Lucilla; non potevano mancare le fave con il pecorino, ma c’era altro, molto altro che non sto qui ad elencare: chi c’era lo sa e non vorrei far alzare colesterolo e glicemia a chi non c’era.
Caterina
Grazie Cate,
mi è dispiaciuto molto non esserci e mi ha fatto piacere leggere il tuo resoconto…
Grazie, Caterina