16 aprile 2016 – Anello intorno a Camerata Vecchia
Cari lettori di ARCOIRIS, dovete sapere che tanti e tanti giorni fa e precisamente sabato 16 aprile era una bellissima giornata di una prima primavera e cioè una giornata di sole con un bel venticello fresco fresco, tanto gradevole dopo l’inverno troppo mite, quella primavera che si muove quando il tempo cioè può anche cambiare da un momento all’altro: a me piace tanto anche così…!
Insomma ci siamo trovati a largo della Primavera la mattina alle otto: c’erano Luciano e Lucilla e poi ancora Luciano e Isabella, c’erano le sorelle Carlomagno, Anna e Antonietta, e c’ero io che vi racconto.
E corri corri con le nostre macchine come il vento, siamo arrivati a Camerata Nuova: però Camerata Nuova mi raccomando, come precisava un bambino in una classe alle elementari della maestra Antonietta che andava dai parenti al paesello a passare le vacanze, distinguendo con orgoglio e dignità il suo piccolo universo dall’altra Camerata, quella vecchia.
A Camerata troviamo anche Peppe e Patrizia che ci aspettano per la nostra rumorosa colazione al bar del paese dove Luciano incontra una sua vecchia conoscenza, oggi sindaco del paese e così con il saluto delle istituzioni inizia la nostra escursione.
Luciano ci guida lungo un anello, percorriamo in parte sentieri e in parte carrarecce, siamo nei monti Simbruini e saliamo dagli 800 metri del paese fino alle rovine, ma proprio rovine molto rovinate, della vecchia Camerata a 1.220 metri: Luciano ci racconta che qui appena un secolo e mezzo fa viveva la popolazione fin quando un devastante incendio distrusse il paese e fece sfollare tutti i suoi abitanti. Il papa di allora Pio IX promise di aiutare economicamente la costruzione del nuovo paese giù a valle ma poi sembra che si sia tirato indietro e i nostri abitanti, gente di montagna, chiamarono il nuovo paese Camerata Nuova invece che Borgo Pio Camerata.
Abbiamo camminato avvolti nel verde brillante e luminoso di questa stagione con tanti fiori, bellissimi ed eleganti nella loro semplicità; siamo passati davanti alla chiesa della Madonna delle Grazie e siamo arrivati su un colle fino all’osservatorio astronomico di Prataglia: qui abbiamo pranzato con tanto di tavolo e panche di legno in zona pic-nic. Pennichella e poi giù per il nostro anello tra le solite piacevoli chiacchiere e un po’ in silenzio con i propri pensieri con le nuvole che ci rincorrevano senza mai seriamente volerci raggiungere.
E’ un resoconto che si è fatto attendere e non era ben sicuro di venire alla luce ma le notizie piacevoli sono tali anche in ritardo no? Oggi è 12 maggio e con molti di voi ci vedremo nei dintorni di Siena a fine mese.
Un caro saluto a voi tutti.
Nadia