sabato 21 giugno 2024
T – L’Italia migliore. Giacomo Matteotti.
Trekk urbano serale
Arcoiris si ritrova, ancora e sempre, per amore della Costituzione italiana; passeggiamo e ragioniamo. Se è vero che è possibile, leggendone gli articoli “a rovescio”, in modo di negarne e contrastarne il senso,capovolgere il mondo immaginato dalla nostra Costituzione, per capire immediatamente come si è vissuto nella realtà quotidiana del Fascismo, (avete mai provato?) allora comprendiamo come quasi ogni articolo della nostra Carta fondamentale, è nato per immaginare di vivere in tutt’altro modo, al contrario di come immagina il mondo un fascista. Stavolta, per continuare il ragionamento, camminiamo sulle tracce di un delitto efferato, smaccato, storico: il delitto Matteotti. Luciano ha condotto uno studio attento e appassionato. Fa da guida in una lunga passeggiata, che a tratti si ferma, in quasi tutti i luoghi della città di Roma dove il giovane politico della sinistra unitaria ha portato la sua vita, i suoi discorsi, il suo convinto impegno. Ci interroghiamo sui segnali di pericolo che avvertono l’insorgere di ogni dittatura; oggi come ieri, dormire con un solo occhio, resta il monito. E volentieri raccoglieremmo il monito di Matteotti stesso all’unità delle forze della sinistra, che sembra sempre una chimera, dice qualcuno di noi… Luciano si addentra nella storia, racconta la semplice vita di Matteotti e l’amore per sua moglie Velia, i figli piccoli, le letture assidue nella biblioteca della Camera, la preparazione dei Discorsi tenuti nelle aule istituzionali: discorsi precisi, dettagliati, incontrastabili. La “Tempesta” delle sue affermazioni era inequivocabile denuncia del clima di violenza che i fascisti mettevano in atto. La violenza allora, è arrivata puntuale su di lui, a ridurre il ragionamento razionale al grumo di sangue, alla tortura, all’annientamento. Luciano infatti ci conduce pian piano alla ricostruzione reale del progetto di morte, costi quel che costi, che Mussolini ha concepito, e che maldestramente, è stato concretizzato da una consorteria di fascisti prezzolati. Che sono rimasti perlopiù impuniti. Come abbiamo saputo. Chi ha voluto la verità, è stato gradatamente allontanato dalla scena, le indagini guidate al naufragio, a riflettori spenti. Camminando, in questa occasione siamo un gruppo consistente, dopo esserci trovati sulla piazza del Campidoglio, snodiamo un percorso ad anello, che culminerà sul Lungotevere dove Matteotti fu catturato, e che attraversa il centro città. Il tema della serata è serio, quasi grave, e benché la figura di Matteotti emerga come quella di un giovane coraggioso, mai incline ad abbattersi, il racconto della durezza di ciò che ha vissuto contrasta con quello che vediamo intorno a noi stasera. Non mi sarei aspettata di trovare tanta vita, e tanti richiami, ma del resto è il Solstizio d’Estate ed è proprio una serata calda che innamora. In qualche tappa qualcuno di noi si aggiunge, qualcuno con affetto ci saluta e ci lascia proseguire il cammino. Roma è uno spettacolo di andirivieni, di ragazze che cantano abbracciate, incontriamo in sequenza le canzoni di Noemi, la banda della polizia locale, le band che si esibiscono su via del Corso, la Piazza del Popolo popolata dalla Festa della Guardia di Finanza (notate che le Guardie di tutti i tipi e le Fiamme di tutti gli eserciti sono continuamente in vista in questo periodo) e dopo il panino a bordo Tevere, ad un approdo magnifico su una grande scalinata in travertino, speranza dei traffici fluviali dell’impero fascista, ma dal destino negletto, riprendiamo a camminare su strade, che magari non avevo mai percorso prima: la mia città è inesauribile… Ci salutiamo, una volta arrivati tutti alla fine del percorso, con grande affetto alla scalinata accogliente di Santa Maria Consolatrice, il nostro luogo d’elezione per augurarci buona estate. Lucilla come sempre, sa cosa ci piace, e si ricomincia a sgranocchiare. Il chiacchiericcio, del resto, non si spegne. Arcoiris si promette altre occasioni di studi attenti e appassionati.
Laura M.