racconti dalla quarantena

Il menù della settimana ai tempi del coronavirus!

Redazione

lbaldini


Tutti fermi: racconti dalla quarantena: resoconti di giornate fra cucina e soggiorno percorrendo viaggi fantastici o meno.

18 marzo 2020

E quindi è proprio vero tocca starsene a casa! Prima sospese le attività scolastiche e poi man mano tutte le varie restrizioni che sono arrivate.

Nella prima settimana di fermo ufficiale ero un po’ perplessa e, più che altro, in fase di osservazione partecipante, avevo preso un paio di giorni, causa operazione programmata al menisco del fratello (ovviamente saltata!) e quindi non ho dovuto pormi il problema del “vado o non vado a lavorare…”

Sappiate che il Comune di Roma ci ha messo una settimana ad attivare un simil smartworking, vero che per il Comune sono tempi da 100metrista ma certo, fai in tempo a prenderlo tre volte il corona virus!

Comunque anche Roma Capitale je l’ha fatta e da venerdì 13 (quel venerdì 13 di un anno bisestile con la pandemia ;)) anche io sono felicemente agli arresti domiciliari, quindi sono ancora nella prima fase, quella della pianificazione “ferrea” della ruotine giornaliera che, tra le altre cose, comprende sedute di allenamento – a volte anche due volte al giorno – la pulizia approfondita di ogni singolo pezzo della casa, la predisposizione del menù giornaliero e la gestione degli approvvigionamenti.

Sabato abbiamo iniziato con pulizie settimanali, smontaggio e lavaggio tende, spostamento di due mobili (mo’ sì che i bicchieri li prendiamo comodamente) e la pulizia approfondita dei pensili della cucina dentro e fuori e…… dal pensile che fa da credenza sono usciti una serie di “alimenti” che definire appena acquistati non sarebbe corretto.

Tra le altre cose un bellissimo barattolo in vetro con dentro una composizione di farina di ceci, con altre robe che formavano una stratigrafia colorata come si fa con le sabbie di diverso colore, questo era arrivato dentro casa in qualità di regalino natalizio da parte di una collega, bellino da vedere ma da mangiare chissà. Oltre a questo un pacco, anzi due, di cous cous, che quello lo prepara Caterina, si sa! quindi io che lo faccio a fare? Un avanzo di polenta e infatti quello è uno dei piatti che prepara Mario e anche lì, io che la faccio a fare? Tre sfoglie di lasagna di quelle secche avanzate da non so quale volta, della farina integrale acquistata in una delle fasi “ora faccio un ciambellone” nonostante sia l’unico dolce che non so fare. Tutti avanzi accomunati dal fatto di essere carboidrati che, chi mi conosce sa, io più di tanto non tratto, però in qualche modo arrivati a casa e ora stanno lì che mi guardano e io non posso più ignorarli!! Quindi è presa la decisione, senza guardare la scadenza ma solo se camminano da soli ho deciso che li faccio fuori tutti a uno a uno e i primi due imputati sono della farina di mandorle e il barattolo con la stratigrafia di farina di ceci.

Preparo un plum cake con la farina di mandorle avanzata, una bustina di lievito di una marca che non mi piace e che per questo era rimasto indietro e sostituisco lo zucchero a velo con i confettini di zucchero colorato che invece sono miei coinquilini già da un po’ e….. viene veramente brutto a vedersi, ‘na vera fetecchia! Poi lo assaggiamo ed… “era buonissimo”!

Seconda ricetta: polpette fatte con la farina di ceci. Le istruzioni dicono di aggiungere semplicemente dell’acqua, impastare, cuocere in padella antiaderente con un filo d’olio e impiattare. Eseguo e sono bellissime, dorate, profumate, e croccanti alla vista. Le accompagno in padella con della verdura e impiatto e….. facevano veramente schifo!!! Sapevano di sabbia di ceci con aromi vari non meglio identificati e giuro che le ho cotte bene … mannaggia alla peppa dei vegani.

Ovviamente tutti questi carboidrati obbligano a due sedute di allenamento al giorno di cui una ad elevato impatto.

Per concludere vi passo la ricetta del plum cake alle mandorle

Stampo da plum cake

  • 100 gr di farina di mandorle
  • 100 gr di farina 00
  • 100 gr di zucchero
  • 100 gr di burro
  • 100 gr di yogurt greco
  • 2 uova
  • 1 bustina di lievito
  • Buccia di limone grattugiata
  • Zucchero a velo e lamelle di mandorle per decorare
  1. In una ciotola mischiare le due farine il lievito e la buccia di limone
  2. In un’altra ciotola mischiare allo yogurt il burro fuso appena tiepido
  3. Nella terza ciotola montare le uova intere con lo zucchero
  4. Incorporare alle uova prima il composto di yogurt e burro e poi le farine
  5. Cuocere a 180° per 40 minuti
  6. Quando è fredda decorare con zucchero a velo e lamelle di mandorle

(io invece ho messo gli zuccherini e delle mandorle intere sull’impasto crudo e ho cotto tutto)

Prossima puntata: strategie per fare la spesa ai tempi del corona virus…

Francesca


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