racconti dalla quarantena: resoconti di giornate fra cucina e soggiorno percorrendo viaggi fantastici o meno.
Roma, 22 aprile 2020
Viaggio all’interno di casa mia in ottanta (speriamo di no) giorni (12)
Quando, verso la fine del 1996, in ufficio mi chiamarono a partecipare a qualche riunione per parlare del sito che si doveva pubblicare, mi parve subito di essere incocciato in qualcosa di grande. Non ci capivo granché, ma la novità che mi stavano presentando mi sembrò grossa. Per la verità il termine “rete” mi era caro da molto tempo, Bruno Pizzul, un signor telecronista dall’eloquio forbito, lo usava con una compenetrazione di gioia e eleganza che nessuno raggiungerà più.
Ma basta tergiversare, la rete, quella di internet, a cui oggi siamo agganciati come dei naufraghi disperati, è stata una vera rivoluzione. In questi venticinque anni non solo è cambiato il mondo, siamo, soprattutto, cambiati noi. Le ore che passo davanti al pc non le ho contate, ma mi sono dovuto dare dei tempi perché basta un attimo per farsi fagocitare da navigazioni impazzite tra siti, mappe, posta elettronica, Whatsapp, Youtube e via discorrendo. Le risorse a disposizioni sono infinite e il mondo oggi ci entra in casa attraverso le parole e le immagini del web.
Meraviglioso direbbe il grande Mimmo. È meraviglioso poter vedere e parlare con i propri cari lontani, visitare la mostra delle Scuderie del Quirinale su Raffaello, ricevere la richiesta d’aiuto di quel lontano alberghetto di Tupiza sull’altopiano boliviano visitato anni fa, ascoltare i consigli di lettura di Gianni Cuperlo, vedersi un film che non si era potuto vedere in sala, scriversi coi propri amici e il proprio medico.
Poi internet è anche un letamaio terribile, non di quelli di De Andrè che fanno nascere i fiori, ma di quelli pestilenziali dove proliferano gli stupidi. Lo storico Carlo M. Cipolla nella sua quinta legge fondamentale sulla stupidità umana fissa la seguente formula: la persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Ecco i gruppi wa pullulano di presenze che confermano la quinta legge di Cipolla, io cerco di evitarli, ma qualche volta ci casco e allora mi tocca leggere cose come questa.
N.b.: i nomi sono inventati ma la sostanza dei messaggi ha subito modifiche del tutto marginali. In corsivo trovate i miei commenti che mi sono guardato bene di scrivere su wa.
[17/4, 19:45] Pluto: Scusate ho sentito una doppia notizia ed è certamente vera, è deceduto per COVID-19 un certo Ettore, il giornalaio che sta diciamo verso l’entrata di via Adua o è qualcun altro, bé comunque poveretto, riposi in pace!Controllo l’orologio per cronometrare quanto tempo occorre per scatenare reazioni inconsulte. Un minuto e Pippo si scatena.
[17/4, 19:46] Pippo: Ma chi
[17/4, 19:47] sempre Pippo : Il giornalaio di via Asmara si chiama Achille
[17/4, 19:48] ancora Pippo : via Adua da molto è chiuso
Pippo non fa a tempo a terminare e Pluto è in agguato.
[17/4, 19:48] Pluto: Io ho parlo di oggi o ieri, Ettore, fonte Cassandra, poi ho capito che si trattava di un giornalaio da altra persona ma non lo so con certezza.
Il sasso è stato lanciato, il cerchio si allarga, entra in campo Paperino.
[17/4, 19:50] Paperino: I giornalai aperti sono quello in via Asmara e in via Mogadiscio.
Pluto ci pensa un po’ su. Ci impiega ben quattro minuti per articolare il capolavoro che segue.
[17/4, 19:54] Pluto: Se è un giornalaio uno dei due, io quello di via Asmara lo considero di via Adua, sta di fronte e ho di fronte al balcone Ugo e la moglie in pensione e mi sembravano tranquilli. Quindi se è un giornalaio (me lo ha detto una signora) e si chiama sicuramente Ettore, non so se è l’altro o altra persona che faceva altro nota nel quartiere, ma io mi dimentico i nomi e vado piú in alcune zone che in altre a prescindere dalla quarantena.. Quindi questo povero Ettore io non credo di averlo conosciuto.
Ora è tutto molto più chiaro, ma Pippo non demorde.
[17/4, 19:56] Pippo: Neanch’io conosco Ugo e passaggio a Achille
Trascorrono cinque lunghi, interminabili, snervanti minuti. Poi come la fiamma che cova sotto la brace, una fiammata ravviva l’incendio.
[17/4, 20:01] Paperina: Il signore faceva un altro lavoro, e non il giornalaio, non facciamo la caccia alle streghe
No, non la facciamo. Tutto sembra tacere. Chissà forse ne hanno abbastanza! Vana speranza, passano 31 minuti, probabilmente era solo la pausa cena. Si riparte, timidamente, ma si riparte.
[17/4, 20:32] Pippo: Neanch’io
Boh!!! E adesso? Adesso occorre attendere, non può finire qui. Ci vogliono 14 minuti, ma ne valeva la pena.
[17/4, 21:46] Pluto: Nessuno ha detto questo non tergiversiamo, la persona deceduta è Ettore e ho la fonte certa, poi ho detto cosa faceva non lo so, una signora amica di mia madre ha detto un giornalaio. Non è importante la professione… Pace all’anima sua.. E questo dimostra se non avete i siti aggiornati che pur essendo tra i quartieri con meno infetti (il primo fino a 3 giorni fa era Topolinia, a pochi km da noi se ci pensiamo) purtroppo a volte il destino fa strani scherzi.. Buonanotte!
Va bene. Andiamo tutti a letto pacificati e (forse) domani è un altro giorno.
Mai tale previsione si rivela più sballata. La musica riprende presto e col cappuccino arriva il primo “plin”.
[18/4, 07:40] Pippo: Cmq Cassandra non l’ha detto che faceva il giornalaio
[18/4, 13:35] Pluto: Sì questo lo so e non ho detto che Cassandra l’abbia detto, non ha specificato una signora lo ha detto con dubbio, io frequento e conosco poco la gente del quartiere e tranne conoscenti o amici stretti non mi va di impicciarmi.
Anche le pentole a pressione a forza di comprimerle possono scoppiare. Minerva era da tempo che si teneva ed ora non ce la fa più. Passano 13 minuti e sbotta.
[18/4, 13:48] Minerva: Quanto la state a fa’ lunga con questo povero signore che è morto nel quartiere!!! Poverino lui e massima vicinanza alla famiglia… non credo importi troppo che mestiere facesse o da chi è venuta la notizia…. un po’ di sensibilità: è morto un cristiano, o che faceva il giornalaio o il macellaio o l’operaio non è fondamentale, così come se lo ha detto la signora Cassandra piuttosto che la signora Paperoga!
In questi casi arrivano sempre i rinforzi. Immediatamente, passa solo un minuto, veloci come quelli dell’FBI sulla scena del delitto.
[18/4, 13:49] Giunone: Allungare il brodo su certe questioni inoltre non rientra nello scopo di questo gruppo!
Potrebbe sembrare una chiusura, ma sarebbe stata troppo logica e quindi insopportabile. Così Pippo sfoggia un savoir faire insospettabile.
[18/4, 13:49] Pippo: Infatti ne è morto un altro ma non l’ho detto
E poi con un colpo di scena surrealista …
[18/4, 13:50] Pippo: Difatti abbiamo zappettato domenica
Beh, a questo punto entrano in gioco i fuoriclasse.
[18/4, 13:51] Gambadilegno: E nato qualcuno?
[18/4, 13:52] Pippo: Sì la nipote delle due volontarie del centro di Paperopoli.
Ormai sono tutti spossati e, incredibilmente, la conversazione si chiude.
Questo produce la clausura. Io mi vado a ripassare le leggi fondamentali di Carlo M. Cipolla, chissà se avevano previsto tutto ciò!
Luciano B.
la rete è il megafono degli stupidi che così ci sembrano più numerosi di quelli che realmente sono, o io mi illudo che sia così?
Me sa che ti illudi, Marì. il fatto è che prima gli stupidi erano più nascosti, ora hanno una bella cassa di risonanza.
Luciano, sembravi Diego Bianchi quando a Propaganda fa il riepilogo di certe “conversazioni” surreali.