racconti dalla quarantena

Lavoretti

Redazione

lbaldini

racconti dalla quarantena: resoconti di giornate fra cucina e soggiorno percorrendo viaggi fantastici o meno.

Viaggio all’interno di casa mia in ottanta (speriamo di no) giorni (4)

Roma, 23 marzo 2020

Per molti anni la casa, nei miei pensieri, si associava agli obblighi tipici di una normale quotidianità. Lavare, stendere, stirare, pulire, rifare il letto, fare la spesa, cucinare, pulire il bagno, tenere in ordine i cassetti e via discorrendo. Dunque per molti anni o per riffa o per raffa cercavo di starci il meno possibile a casa. Una volta c’era il lavoro, un’altra il sindacato, poi è arrivato il partito, le associazioni, lo sport, i viaggi. Non è che lo facessi apposta per appaltare tutte le rogne alla consorte, ma … capitava così!

Oh, a me i lavori manuali non mi sono mai dispiaciuti, anzi con il passare del tempo li ho sempre di più apprezzati: tra lo stuccare un muro e il sostenere una discussione in ufficio non avrei avuto alcun dubbio! Quindi in questi giorni di clausura mi aggiro per le stanze armeggiando con cacciaviti e pinze. Con le calamite degli sportelli del palchettone ho un conto aperto da molto tempo. É da mesi che cerco di farli rimanere chiusi questi benedetti sportelli. La calamita è posizionata male? ma no, è che il suo adesivo non è buono, non regge. Ci vuole il silicone, e quando ti stacchi col silicone. Si è staccato. E allora è guerra! Cambio la calamita ce ne metto un’altra, più piccola ma più forte e soprattutto con le viti. Oddio le viti: non devono essere troppo lunghe, altrimenti faccio un buco sullo sportello, ma non possono essere nemmeno troppo cicciotte che mi sfondo la mano per avvitarle. E poi devono essere giuste per i fori presenti sulla calamita. Eccole, le ho trovate, fra loro non sono uguali, ma possono andare. Avvito la prima in un attimo, la seconda no. La seconda non entra e io forzo. Forzo così tanto che l’incavo a croce per alloggiare il cacciavite si spana. Altra ricerca di un’altra vite. É giunto il momento della richiesta d’aiuto. Arriva in soccorso la coniuge, maldisposta ragazza di bottega. Selezionata la nuova vite si procede. Ora ci siamo, calamita avvitata. Però lo sportello … non si blocca. Il maledetto non resta chiuso. Ho sbagliato il posizionamento di questa bizzosa calamita. Dopo una mattinata di prove, l’impresa sembra essere arrivata a compimento. Collaudo con la precauzione e la delicatezza di un chirurgo. Chiudo e vado via.

Ci sarebbe da aggiustare … vabbè ci penso domani. (4. continua)

Luciano B.


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