racconti dalla quarantena: resoconti di giornate fra cucina e soggiorno percorrendo viaggi fantastici o meno.
Roma, 29 aprile 2020
Nord, sud, est, ovest: i punti cardinali e il movimento solare. Li abbiamo appresi a scuola, poi chi più chi meno, li ha sperimentati.
Al tramonto, quando si è volto a occidente per vivere un momento di romanticismo. Muovendo verso nord, nel bosco, guardando al muschio degli alberi. E magari cercando l’angolo migliore dove parcheggiare l’automobile, in estate.
Mai però come nel tempo che stiamo vivendo viviamo del sole. E’ divenuta ritualità, nei giorni di sole, quando i suoi raggi vengono a visitare i nostri appartamenti non mancare l’appuntamento. Ci si fa trovare lì, nel prezioso spicchio di calore luminoso, alla finestra, sul terrazzino, in cortile.
La signora del secondo piano siede in vestaglia sul suo balconcino, dalle 9.00 alle 11.00. Tralascia le sue occupazioni domestiche, ma è lì.
Una ragazza, col pezzo sopra del costume, è costante dal primo pomeriggio al suo balcone. Trascorre quarti d’ora al telefono, con conterranei salentini a lenire la nostalgia della sua terra e la mancanza di libertà.
Alzando gli occhi verso l’ex appartamento di un’amica, che so essere privo di balcone: una ragazza a cavalcioni della finestra. Chiaro il suo intento. In canottiera e calzoncini, con una gamba a pendoloni si lascia inondare dalla calda luce del mezzogiorno.
Mi piace pensare che con lo sguardo al cielo, richiamando a noi tutti i nostri saperi, con inventiva, a cavalcioni di questo nostro tempo, possiamo guardare avanti.
Laura B.