Un po’ di Te – parte 11
Ed eccoci alla undicesima puntata del “resoconto” di percorsi montani effettuati a cavallo del duemila. Testo del nostro Gualtiero
Monvisotrek (27 agosto – 3 settembre 2005)
(escusé mia lingua strana,
espression de mescolance,
ma nu erion un di a Paesana
ed un autre lassù in France)
De cet tour fatto al Monviso
je vous offre un breve assagio:
non è egal il Paradiso
che pur dicon sia un miragio.
Les marmottes a cento a cento
viste abbiam da le pulmin
trastullarsi a piacimento
con quel cul a comodin.
L’eau chi jue con le rocce:
qua gorgoglia e là scompare;
tu la guardi e sogni docce,
tanto limpida ti appare.
Siamo un gruppo assai affiatato:
sol se l’erta si fa dura
C’è chi resta senza fiato;
ma tougiur senza paura.
Elsa “roccia” è la mascotte
che procura il tempo buono:
e perciò solo di notte
de gronder si sente il tuono.
Cerca Gual un angoletto:
se gli scappa la pipi,
e, miracle, scopre un getto
che precipita da lì.
Certe fois saliva il Bruni
lingua in fuori e passo lento.
Incontrando, in via, taluni,
s’arrestava assai contento:
“Fate voi conversazion?”
gli chiedeva senza ambagi
“e qual è vostra nazion?
Forse siete dei paragi?”.
E cosi lui si riposa,
gli ritorna le vigheur:
da una cosa spiritosa
I’om dimostra il suo valeur.
Livia è avant, Livia è arrière,
il suo andare è sempre arzillo,
non ci son per lei barrière.
E se scopre qualche grillo
copularsi (ed è normale
nel tripudio tutt’intorno),
svelta estrae la digitale…
Non fa male un peu de porno.
E quoi dir del bon Peppé?
L’autre fois sbatteva il grugno,
che rimase un po’ frappé,
ma da lui nessun mugugno.
Cette fois sbatte la testa
che rembombe très distant;
e, bon dieu, con faccia mesta
cerca la sua dolce amant.
E damblè corre Patrizia,
di Giuseppe la morosa:
lo rincuora e la mestizia
in un amen trova posa.
E cosi sta dimostrato
che la coppia è un gran tesoro
e, se questo vuole il fato,
regni il vincolo fra loro.
Nadia è un peu particulare:
nella “gite” la toeletta
ha una tazza su cui stare;
ma siccome va di fretta,
preferisce camminare,
poi – trascorsi tre minuti –
elle se doit bientot fermare:
sente stimoli assai acuti …
Salto Franco, il paparazzo,
e il Baldini con la mappa…
Lucy schizza come un razzo,
quando vien l’ultima tappa.
E non c’è da fare nulla:
“ojio, sale e ogn’artra cosa,
quer che avanza, aoh, se frulla”,
lei commenta bellicosa.
Conclusion: ruscelli e stelle
è il vero pan del randonneur.
Cose eteree, sane e belle:
et voilà! notre bonheur.
Gualtiero