numero 10 – Newsletter dell’Associazione Arcoiristrekk – agosto 2020
Doveva essere la rivincita dei borghi semideserti dell’Appennino, dei sentieri solitari delle Alpi, del verde della campagna. Insomma la ricreazione estiva si spostava dalle spiagge chiassose alle colline e alle valli silenziose. Chiacchiere al vento. Gli italiani vanno al mare, il rito del solleone resta inamovibile e nemmeno il virus lo scalfisce.
E allora mare sia.
Per dei camminatori italiani è impossibile resistere al richiamo della passeggiata lungo la costa e anche Arcoiris, nel corso della sua attività, non si è sottratto al fascino di sentieri, spiagge e paesaggi marittimi. A camminare sulle acque pare che ci sia riuscito solo Lui, ma a camminare sul bordo del mare è pratica diffusa e appagante.
Così mentre percorro i 24 chilometri di andata e ritorno fra Fano e Pesaro, schivando ombrelloni, sdraio, bambini, secchielli, cani e tanti, tanti anziani mi ritornano in mente alcune immagini del passato. Immagini di passeggiate dove il mare la faceva da protagonista.
Ma vi ricordate i gradini della costiera amalfitana? Esiste qualcosa di più bello dell’arrivare a piedi a Ravello con l’azzurro del cielo che si confonde col Tirreno? E poi la scalinata percorsa la sera per andare in quella trattoria fuori del tempo che era (e forse ancora è) “Da Rispoli” di Pogerola.
Lì vicino c’è Ischia. Qui siamo stati capaci di inzupparci d’acqua fino al midollo senza fare un bagno al mare. D’altra parte beccare un temporale in inverno non era poi così improbabile. Ischia la affrontammo in pieno inverno perché io mica organizzo camminate sulla costa d’estate!
Ad Ancona però c’era il sole e l’Arco di Traiano, situato nel porto dorico, lo ricordo inondato di luce. Immobili da secoli, anche quel giorno, i leoni della Cattedrale di San Ciriaco scrutavano fissi l’orizzonte di un Adriatico mai così azzurro. I boschi del Conero che sembra si tuffino in mare, chissà, forse a cercare i moscioli (cozze marchigiane), confermano che le generalizzazioni sono sempre sbagliate. No, la costa adriatica non è tutta monotona e piatta.
Di più la costa adriatica ci presenta gioielli come la cattedrale di Trani. Un tesoro di pietra calcare biancheggiante che galleggia nel blu del mare, difficile trovare quadri più emozionanti. Forse no, le bellezze in questo nostro Paese sono pressoché infinite.
Una di queste è sicuramente la costa del Cilento. No, lì Arcoiris non ci è andato, ma, come mi è capitato sovente, un’anteprima può in seguito diventare un percorso da condividere con tutti. Lo studio dei sentieri di quel tratto del Tirreno andava avanti da mesi, la segnaletica appariva frammentaria, la logistica era tutta da inventare, i resoconti di altri camminatori erano scarsi. Dunque era complicato costruire un trekk itinerante di tre/quattro giorni, forse proprio per questo era ancora più intrigante.
Qualche settimana prima del giorno previsto per la partenza era tutto pronto: i treni di andata e ritorno, la tabella dei percorsi, le tracce gpx, le descrizioni dei sentieri, le “storie” dei luoghi e delle persone, i pernottamenti, l’elenco dei punti ristoro, i possibili “punti di fuga”.
E poi c’erano i compagni di cammino, gli amici di una vita che ti danno sempre quel qualcosa in più.
Agropoli, Acciaroli, Castellabate, Palinuro però non li abbiamo visti, il trekk non l’abbiamo fatto. Niente sole, mare, profumi di erbe selvatiche. La dea Fortuna ci ha voltato le spalle e, in quelle settimane maledette, si è accanita contro quel sorriso riccioluto che tanto ci manca. Non li abbiamo percorsi più quei sentieri, sarebbero troppo duri e tristi per noi.
Ma nel ricordare i percorsi costieri affrontati non si può chiudere con una rinuncia.
E allora via a frugare nella memoria e da sotto la marea di ricordi più o meno nitidi riemergono momenti che si erano inabissati chissà dove.
Così eccomi sulla cima del Circeo. Di quel tempo lontano ricordo l’orizzonte vastissimo e lo zompettio da batticuore di un bimbo che procedeva da un sasso all’altro della cresta. Esperienza da catalogare tra le cose che vanno fatte a tempo debito. Ora con la paura del vuoto che mi ritrovo rimarrei tranquillo, tranquillo spaparazzato sulla sabbia di Sabaudia. Voi non lo fate, affrontatela quella cresta, preparati e con attenzione, ma, se potete, non perdetevi quello spettacolo superbo.
Visto che il Coronavirus ci costringe a non andare troppo lontano riepilogo alcune mete marittime che da sole meritano un viaggio. Difficile scegliere? Vedete un po’ Voi!
Il centro storico di Fano col suo Arco di Augusto
(https://www.turismofano.com) e il museo nazionale Rossini di Pesaro
(www.museonazionalerossini.it)
Dai resoconti di Arcoiris: “Qualche divinità” – dicembre 2019 – scritto da Caterina
Il panorama di Ravello sulla costiera Amalfitana
Dai resoconti di Arcoiris: “Questa è una rapina” – marzo 2004 – scritto da Gualtiero
Il Borgo di Sant’Angelo ad Ischia
(https://www.prolocopanzaischia.it)
Dai resoconti di Arcoiris: “Il cielo si incollerisce” – aprile 2007- scritto da Luciano
La cattedrale di San Ciriaco ad Ancona e il Parco del monte Conero
Dai resoconti di Arcoiris: “Una città che s’arrampica” – ottobre 2014 – scritto da Rossella
La Cattedrale di Trani
(http://www.cattedraletrani.it)
Dai resoconti di Arcoiris: “Le tre palle che caratterizzano la figura di S. Nicola” – novembre 2010 – scritto da Gualtiero
Il parco del Circeo
Luciano B.
Grazie Luciano. Un’altalena di pensieri, emozioni e un groppo in gola.